22:09:54 MADDALONI. Da un po’ di anni a questa parte il linguaggio politico si è arricchito di un sostantivo che è diventato ormai la parola d’ordine di tante forze in campo, sia a livello nazionale che locale: “cambiamento”.

Sembra scontato, ma non sempre lo è, che dietro uno slogan conviene che ci sia almeno qualche idea. Non vorrei perciò chiedere ai maddalonesi un voto per la simpatia, se non addirittura per l’età anagrafica che dovrebbe, a detta di tanti, essere l’unica garanzia di rinnovamento del modo di fare politica. Ritengo, infatti, che perché le cose cambini occorre avviare un percorso condiviso che parta innanzitutto da una approfondita conoscenza delle situazioni, che preveda poi una pianificazione dello scenario futuro e che, come ha giustamente sottolineato Andrea De Filippo nel presentare la coalizione che lo supporta e di cui faccio parte, si fondi su una efficace strategia.

Nel chiedere il voto a maddalonesi vorrei, perciò, invitarli a riflettere per esempio sulla questione servizi sociali.

Il Comune di Maddaloni, privo di una direzione politica ormai da troppo tempo, pur essendo tornato ad essere Comune capofila dell’Ambito C2, non ha risolto l’annoso problema dell’empasse in cui si trova il comparto.

È giunta quindi l’ora di dare alla città un’amministrazione che abbia la forza politica per imprimere un’accelerazione e riavviare le procedure bloccate da troppo tempo, cominciando innanzitutto col riscuotere i crediti dai comuni morosi dell’ex Ambito C1. La situazione è diventata a dir poco surreale visto che il Comune subisce financo decreti ingiuntivi da quegli enti morosi per vecchie quote di compartecipazione non versate, pur vantando crediti che non ha mai incassato.

Se quindi l’ordinaria amministrazione deve ripartire, risistemando il manto stradale, tappando le falle della rete idrica e ripulendo strade ed aree verdi, è ancor più vero che una politica seria deve rimettere in moto un settore, quello del welfare, che è al palo. Se gli elettori vorranno darci la loro fiducia, affronteremo finalmente le problematiche gestionali di quell’ambito, affinché non si protraggano ancora i disservizi per gli utenti. Ripartiremo, perciò, con le gare d’appalto e provvederemo a portare a compimento iter già avviati, ma fermi da tempo immemore.

Non si tratterà di inventare nulla, ma di far ripartire la macchina burocratica in relazione a quei servizi che si occupano di anziani, famiglie e minori, disabili e cittadini che versano in condizioni di disagio economico. Nella consapevolezza che maggiore è la necessità del servizio, maggiore è il valore e il peso del tempo di attesa, ci impegneremo a far bene e presto, perché  sono tante le famiglie senza respiro, senza orizzonte di risoluzione e, quindi, senza attenzione.