15:26:12 MADDALONI. Dottore D’Addiego, di cosa ha bisogno oggi Maddaloni?
«Maddaloni deve ritornare ad essere una città normale. Per farlo ha bisogno di sicurezza, vivibilità, di un’amministrazione trasparente, di giustizia sociale e servizi alle persone e di Piano Urbanistico Comunale che ne regolamenti e armonizzi lo sviluppo».
Cosa si può fare oggi per rendere Maddaloni una città sicura?
«E’ prioritario completare e mettere in funzione il sistema di video-sorveglianza con la copertura delle aree a maggiore rischio. La video-sorveglianza deve diventare un deterrente contro i reati di micro-delinquenza come furti, rapine e vandalismi per garantire la tranquilla fruizione degli spazi urbani ai cittadini. Allo stesso modo è necessario istituire il servizio di vigilanza e di accompagnamento dei bimbi a scuola da parte di persone anziane, il cosiddetto nonno vigile. Bisogna poi, mettere mano al potenziamento del Corpo di Polizia Municipale con collaborazioni a termine per coadiuvare il personale nelle attività interne, programmando nell’immediato futuro l’assunzione di nuovi vigili urbani».
La prossima amministrazione dovrà provvedere ad una ristrutturazione del servizio di riscossione dei tributi.
«Il primo passa da compiere, in questo senso, sarà l’internalizzazione dei servizi di accertamento e riscossione dei tributi. Nel contempo, bisognerà programmare azioni di contrasto all’evasione dei tributi comunali con attenzione alla grande evasione per recuperare risorse ed abbattere le aliquote a beneficio di tutti i cittadini».
La macchina comunale è sottodimensionata per far fronte alle tante emergenze che sconta la città.
«La prossima amministrazione dovrà assumere giovani a progetto per sopperire alla carenza di organico. In questa maniera sarà possibile anche programmare l’assumere di nuovi dirigenti per rendere efficienti e trasparenti i processi amministrativi».
I servizi sociali negli ultimi anni a Maddaloni non sono stati più in grado di rispondere alle esigenze della collettività, soprattutto delle fasce deboli, come intende invertire la rotta?
«E’ indispensabile riattivare i Servizi sociali per garantire sostegno e dignità alle persone a rischio di esclusione sociale, riorganizzando l’Ufficio di Piano Sociale con l’assunzione di figure professionali specifiche e di coordinamento con contratti a termine. Per aggredire le aree del disagio sociale è necessario attivare nuovi servizi con la collaborazione del terzo settore».
Il Puc?
«Bisogna definire nuove linee di indirizzo per uno sviluppo della città che vadano contro i piani di espansione edilizia, a favore della riqualificazione urbana ripristinando la identità dei quartieri mediante la creazione di servizi ed incentivi come la riduzione degli oneri urbanistici. L’obiettivo sarà quello di riportare i cittadini verso il centro storico e antico della città».
Come si possono sviluppare le attività produttive lungo la SS265?
«L’ex Alcatel deve diventare una cittadella artigianale dove localizzare i mestieri diffusi all’interno della città per la produzione, la vendita e l’esposizione».
