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CASERTA. Dottore Spirito, il suo nome è tra quelli dei possibili candidati a sindaco del centrodestra per la città di Caserta. Si sente pronto?

«Sono a disposizione del centrodestra per questo compito, anche se è necessario che si costruisca una coalizione unita affinché io accetti la candidatura».

Una cosa non semplice...

«Il centrodestra a Caserta sta vivendo un momento molto difficile. Non ci sono riferimenti politici in grado di assumere la guida della coalizione per condurre questa operazione così come è successo nel recente passato. Oggi il centrodestra non ha nemmeno una sede all’interno della quale riunirsi per poter fare una riunione... Non sappiamo chi sono gli interpreti. Esiste un Nuovo centrodestra a Caserta? Tra l’altro, già sul piano nazionale, non sappiamo se questa forza sia alleata del centrosinistra o del centrodestra... Con la nomina di Paolo Russo a commissario di Forza Italia, mi auguro che si possa dare un’accelerata a tutte queste questioni legate all’organizzazione pratica dei partiti per mettere in campo la migliore squadra per governare la città in questo momento così difficile».

Cosa serve affinché si possa parlare di un buon governo della città?

«C’è bisogno di entusiasmo e di voglia di lavorare. Sono finite le stagioni delle clientele e delle prebende. Oggi chi governa deve accontentarsi dello stipendio che è assegnato a ciascuna carica e basta. La riduzione delle rimesse statali, gli errori commessi nel passato, una presenza sempre più forte della Corte dei conti, impongono tantissimi sacrifici per la città e per chi governa. Se non si mette in campo una seria azione di risanamento, si corre il rischio di ripiombare in un nuovo dissesto a strettissimo giro».

Come valuta il lavoro del commissario?

«Sicuramente in maniera molto positiva. Sta applicando dei tagli importanti e sta contenendo la spesa in settore nevralgici come quello del verde, ma ancora c’è da fare... Il bilancio presenta ancora diverse lacuna sulla quali si deve intervenire».

Quindi nemmeno il commissario riesce a svolgere a pieno il proprio ruolo...

«Non è un problema del commissario. Purtroppo, quella del comune di Caserta è una struttura amministrativa complessa nella quale, chiarmante c’è più di una lacuna dall’ultimo dei dipendenti alle figure apicali. Non si capirebbe, altrimenti, come mai tutti, Petteruti, Del Gaudio, il commissario riscontrano dei problemi nella gestione della macchina comunale... Per fortuna oggi i revisori dei conti non sono più nominati dalla politica, ma sono sorteggiati dalla prefettura. Non si avranno più figure che, in qualche maniera avallano il lavoro dell’amministrazione, così come è successo in passato, ma che cercano di pressarla e di metterla in difficoltà. Storture e alchimie per far quadrare i conti non sono più possibili».

A chi pensa nelle sue liste per poter governare la città di Caserta?

«Sicuramente ad un giusto mix tra figure esperte e giovani che hanno voglia di fare. Pensare che la macchina comunale, possa essere affidata a persone che non la conoscono, per come è il quadro oggi, è pura follia. Se nel 2011 non ci fossimo stati io, Del Gaudio e qualche altro collega che conosceva il Comune, ci saremo trovati di fronte a problemi ancora più grandi».

Crede che i cittadini casertani possano decidere di rompere con il passato e di affidarsi ad un’amministrazione grillina per cercare di far cambiare passo a Caserta?

«Mi auguro di no. Oggi sarebbe un disastro per Caserta essere governati da una giunta che non conosce i problemi del Comune e che non ha alcuna relazione con gli enti. Cinque anni servirebbero, forse, solo a capire qual è il quadro della situazione attualmente in municipio... ».

Sul piano programmatico cosa pensa si debba fare per aprire una nuova stagione a Caserta?

«E’ necessario intervenire su due voci importanti del bilancio comunale: i rifiuti e i tributi. Del Gaudio ha sbagliato a ridurre la tassa sui rifiuti perché i costi di gestione sono rimasti gli stessi. Ho fatto un report dal 2010 al 2013 sulle entrate legate all’immondizia. Bene solo in quegli anni abbiamo accumulato un debito di circa 28 milioni di euro. Non è possibile che continuiamo a pretendere tasse da famiglie senza reddito: dobbiamo fare in modo che le somme incassate comincino ad essere reali... Quanto ai tributi, è necessario internalizzare tutti i servizi, solo in questa maniera il Comune può andare a ridurre in maniera sostanziale la propria spesa visto che, con questa operazione, finalmente si ha un controllo di quelle che sono le entrate e non si vanno ad appesantire i costi di gestione».

Oggi lei a quale partito è iscritto?

«A nessun partito. E’ qualche anno, ormai che non sono iscritto a partiti. Sono una persona di centrodestra. In questa fase guardo con grande attenzione al progetto di Fitto che credo porti avanti quello che un tempo era il modello di Forza Italia di un partito laburista alla Cameron. Sono stato l’unico del nostro territorio a partecipare all’iniziativa di Fitto che, tra l’altro, è stato il più votato alle europee nella circoscrizione meridionale. Fitto, in maniera coerente porta in Europa quelle che sono le sue battaglie in Italia non come sta facendo Forza Italia che nel nostro parlamento dice una cosa e, poi, a Bruxelles si piega alle logiche della Merkel».


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