23:12:01 Hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico per tutti e due gli atti, alternando con disinvoltura e bravura momenti comici con altri drammatici: gli attori della compagnia Quartieri Seplasia con la loro ‘Quei pomodori di fine agosto’ scritta e diretta da Luigi Rilletti hanno conquistato gli spettatori del teatro Ricciardi di Capua che gli hanno tributo calorosissimi applausi.
Sono stati tre giorni da incorniciare per la compagnia che nelle tre repliche, due al Garibaldi e una al Ricciardi, da venerdì a domenica ha fatto capire ad un pubblico appassionato e qualificato di che pasta è fatta. Gli attori hanno rappresentato in maniera reale, ma mai noiosa, uno spaccato degli anni sessanta con le vicende di una famiglia che si racconta in un ‘rito’ comunissimo ancora oggi dalle nostre parti come quello dei pomodori. I personaggi, tutti estremamente originali, fotografano l’evoluzione della nazione dalla guerra al ventennio successivo raccontando i travagli e le aspettative di tante famiglie del Sud di quegli anni. Ogni personaggio è centrale nella storia che racconta e, nel contempo, riesce a legarsi con quella degli altri fornendo una trama articolata che appassiona e non stanca il pubblico. Figura centrale del racconto è Alduccio, interpretato dal giovane attore marcianisano Gepy Scognamiglio che manca da Napoli da vent’anni. Di Alduccio si parla a lungo nel primo atto senza che mai questi compaia sulla scena. Irrompe, invece con forza nel secondo atto monopolizzandolo con dialoghi e monologhi intensissimi. Scognamiglio riesce a calarsi alla perfezione in un personaggio che è costretto a nascondere il suo travaglio interiore dietro un atteggiamento arrogante dietro il quale si cela la sofferenza e la solitudine di un uomo che non riesce a perdonarsi di aver venduto la sorella ad un soldato americano che la violenta. Scognamiglio riesce a trasmettere questo travaglio non solo con le battute recitate con grande patos, ma con un linguaggio del corpo egregio che gli permette di riempire sempre il palcoscenico sempre, anche quando è solo, di far calamitare su di se l’attenzione del pubblico che si ritrova a vivere il travaglio del protagonista. Una mimica puntuale, mai eccessiva, la capacità di riempire con i gesti, con i movimenti repentini i silenzi dei monologhi più drammatici, permettono all’attore di instaurare un contatto con il suo pubblico che non si accorge quasi del passaggio dal comico al drammatico che la commedia ha dal primo al secondo atto. Tutti gli attori, comunque, sono stati abili interpreti di un testo di certo non semplice. Ecco tutti i protagonisti con le parti e nomi degli attori: Infermiere Roberto Pepe, Avvocato Nicoletta Tallarico, Tonino Ciccio Palladino, Zia Maria Annamaria Iacullo, Opunzia Claudia Pellegrino, Oreste Aniello Giugliano, Ernestina Antonella Palmesano, Annalina Valeria Moschese, Renato Gerardo Di Vilio, Erminia Sara Spina, Ninetta Antonietta Venturelli, Dottoressa Francesca Laudicino, Assistente Emilio Di Benedetto, Celeste Lavinia Diodato, Vittorio Roberto Pepe, Francesco Francesco Salemme, Zio Alfredo Luigi Rilletti.
