21:38:41 MADDALONI. «E’ necessario aprire le porte a tutti, perché solo uniti si riesce a governare la città. Ai miei amici dico di essere accoglienti con tutti quelli che oggi hanno capito che la nostra è l’unica possibilità per questa città, anche con coloro che hanno sbagliato nei nostri riguardi.

Dobbiamo essere, invece, intransigenti sullo spirito che ha animato il nostro gruppo: su quella voglia di impegnarci per Maddaloni senza secondi fini». A dichiararlo è Andrea De Filippo nel corso dell’assemblea che si è da poco conclusa all’ex Macello. Il sindaco uscente ha richiamato l’orgoglio cittadino: «essere maddalonesi deve tornare ad essere un motivo di vanto» e la necessità di normalizzare la città affrontando innanzitutto le emergenze. «Sento parlare di piste ciclabili – ha proseguito – qualcuno si meraviglia che nel mio programma non ci sono le piste ciclabili, ma come è possibile parlare di questo argomento se oggi non ci sono i soldi per garantire la mensa scolastica ai nostri bambini. Pensiamo ad asfaltare le buche, a raccogliere la spazzatura dalle strada e, poi, ci preoccupiamo di turismo e piste ciclabili… ». Il sindaco uscente riavvolge il nastro dell’ultimo anno tornando al 27 luglio, giorno dello scioglimento del consiglio comunale, e alla nomina del commissario. «Ringrazio tutti coloro che non mi hanno votato e che mi hanno mandato a casa – ha detto – a qualcuno questo mio ringraziamento può sembrare strano, ma non lo è. Solo grazie a queste persone la città ha capito il comportamento degli ultimi venti anni di politica, solo così si è potuto comprendere perché negli ultimi otto anni ci sono stati più commissari che sindaci». La chiosa sul commissario. «Qualcuno ha detto che la città sarebbe stata amministrata da una persona con un curriculum invidiabile, io dico che il peggior sindaco è più capace del miglior commissario e questo non è il miglior commissario – ha spiegato – se a marzo, ci fosse stato un sindaco, quando la tromba d’aria ha scoperchiato una scuola, non avrebbe detto che non ci sono i soldi, avrebbe fatto i lavori e sarebbe ricorso ad un debito fuori bilancio. Lo prevede la legge. E’ chiaro, però, che se Maddaloni non viene governata da chi la vive, da chi la conosce, da chi ne subisce i disagi, le cose andranno sempre nella stessa maniera… Qui si è preferito far governare la città anche a persone non di Maddaloni, che non vivevano la città e nella città». De Filippo chiede a tutti uno scatto d’orgoglio. «C’è bisogno di dimostrare di essere capaci di far sintesi, non bisogna litigare per le liste, ma per risolvere i problemi – ha spiegato – a Maddaloni non deve mai più succedere che la mattina le forze dell’ordine portino via un proprio amministratore. E’ necessario che torni la passione a governare la politica, non più l’interesse, solo così riusciremo a recuperare il ruolo che la nostra città merita».