18:15:21 CASERTA. “Più lavoro, più diritti, più sindacato” è questo il tema del diciassettesimo congresso provinciale confederale della Uil in programma il prossimo 23 marzo presso l’Hotel Vanvitelli di San Marco Evangelista.
I lavori si apriranno alle ore 9 con la relazione introduttiva del segretario provinciale Antonio Farinari che tirerà le somme dell’ultimo quadriennio focalizzando l’attenzione sul ruolo del sindacato. Le conclusioni, invece, saranno affidate a Giovanni Sgambati, segretario regionale confederale Uil Campania.
Segretario Farinari, la Uil il prossimo 23 marzo chiude la fase congressuale provinciale con la celebrazione dell’assemblea confederale. Si chiudono quattro anni sicuramente impegnativi tanto per l’organizzazione quanto per il Paese.
«Ci apprestiamo a lasciarci alle spalle un quadriennio complesso in cui i colpi della crisi hanno morso in modo vigoroso e il sindacato tutto è stato impegnato su molteplici fronti, dovendo anche respingere il tentato affondo ai danni di chi media, intermedia, organizza e rappresenta. I cittadini ed i lavoratori ripongono fiducia nel Sindacato, ben oltre quella che indirizzano al mondo della politica. La Uil si presenta a questo grande appuntamento con un bilancio, magari migliorabile, ma certamente positivo ed un bagaglio ricco di speranze, progetti e motivazioni. E, soprattutto, con una straordinaria passione che prende le mosse da un fine preminente e nobile: dedicarsi agli altri. Il motore continua ad essere il miglioramento delle condizioni di vita di lavoratori, pensionati e giovani, perché una società di donne e uomini che contano sulla loro dignità, sui loro diritti e su un essenziale benessere è una società più giusta, libera ed efficiente».
Il ruolo del sindacato e della Uil diventa ancora più importante alla luce delle difficoltà che si stanno registrando nella formazione del governo.
«Guardando avanti, il futuro prossimo è incerto, con un quadro politico nebuloso, muscolare e instabile, che evidenzia grandi difficoltà per la creazione di un Governo. Per la Uil è necessario mettere al centro dell’agenda del Paese, della politica e degli stakeholders, la persona, con le sue fragilità, i suoi bisogni - vecchi e nuovi - e le sue aspettative, così come il sindacato fa quotidianamente dal 1950 sui luoghi di lavoro, negli ambiti pubblici e privati e nelle sedi sindacali; anche attraverso i servizi, che svolgono attività importanti di supporto al cittadino. Una misura strutturale contro la povertà assoluta e di rimettere mano alle pensioni cominciando a restituire il maltolto».
Che contributo programmatico può dare il congresso della Uil a questa situazione così difficile che sta vivendo la politica?
«Il Congresso è un’occasione unica per leggere la società, che muta lungo i binari dell’invecchiamento e dell’impoverimento e che si trasforma sull’alta velocità dell’innovazione tecnologica. Tra le argomentazioni che animeranno il dibattito non mancheranno le sfide più avvertite dai cittadini a partire dalla necessità di contrastare le troppe ed insopportabili disuguaglianze, iniziando ad invertire il trend di crescita del gap ricchi-poveri, sino alla costruzione di politiche ed azioni in grado di rendere equo ed universale l’accesso ai servizi primari e fondamentali».
Giovani, lavoro e nuovi poveri: il congresso della Uil è chiamato a dare risposte anche su queste delicatissime questioni...
«Così come si rileva dalle tesi nazionali che hanno alimentato i congressi finora svolti, sotto i riflettori ci sarà il Lavoro, quello sfruttato o malpagato, sommerso o che non c’è. Si rifletterà non solo sull’estesa dimensione della disoccupazione giovanile, ma anche sull’immobilità sociale, un ascensore che ormai si è fermato. La discussione svilupperà anche i temi di Ricerca e Prevenzione, due parole chiave ormai marginalizzate e residuali su cui invece il sistema Paese dovrebbe crederci con assoluta fiducia. La solidarietà intergenerazionale e l’attenzione alle fragilità altrui, come punto di forza e non di discriminazione. Uno dei punti fondamentali del dibattito tratterà le centrali ragioni dell’irrobustimento dei redditi, per arrestare l’avanzata delle sacche di impoverimento relativo, e della rimodulazione di un fisco che diventi più leggero ed equo».
Oggi più che mai è necessario individuare un modello di sviluppo se si vogliono dare delle risposte ai territori. Che tipo di indicatori bisogna tener presenti in questo difficile lavoro?
«Durante il congresso accenderemo i riflettori anche su questo tema. Ci si interrogherà su quale sia il più idoneo modello di sviluppo. Il PIL in autosufficienza è già archiviato dall’ingresso di taluni indicatori di sviluppo sostenibile. La traiettoria della crescita dovrà essere sempre più attenta alle dinamiche sociali, ambientali e culturali oltre che economiche. Si discuterà sul modo di definire una visione prospettica che protegga il cittadino dai rischi - a cominciare dalla salute -, valorizzi il lavoro e restituisca sicurezza, investendo in infrastrutture sociali e servizi pubblici senza respingere il supporto dell’idea di sussidiarietà circolare. Nella prospettiva che occorre più coesione e perequazione tra territori lontani, creando cerniere e ponti, non muri in uno Stivale composto da lepri e tartarughe la cui distanza è siderale».
Per il sindacato il congresso rappresenta sempre un momento importantissimo. Vogliamo ricordare i prossimi appuntamenti dell’organizzazione?
«L'attività congressuale è iniziata a Caserta il 2 febbraio con i congressi delle categorie al livello territoriale e proseguirà con la fase regionale, che vedrà svilupparsi i congressi di categoria e che si concluderà con il Congresso della Unione Regionale della UIL Campania si terrà a Napoli presso la Mostra d’Oltremare il 10 e 11 giugno. La fase di partecipazione ed elaborazione congressuale avrà il proprio culmine a Roma, presso il Convention Center “La Nuvola”, dal 21 al 23 giugno, con il XVII Congresso nazionale della Uil».
