22:30:24 C’è voluto tempo, ma qualcosa si muove. Il 27 febbraio 2018 è stata protocollata al Settore Agricoltura della Regione Campania la richiesta di inserire l’Oliva del Tifata (conosciuta da sempre come “Oliva Aitana”) nell’elenco della PAT ( Prodotto Agroalimentare Tradizionale).
Il protocollo ufficiale è il n. 131009 del 27 febbraio 2018.
Il 9 gennaio 2018, presso la Sala Giunta del Comune di San Prisco, finalmente ha cominciato il suo percorso il Comitato Promotore della PAT, anche alla presenza del Sindaco dr. Domenico D’Angelo, con la firma dei presenti: coltivatori, trasformatori e commercianti.
Presidente del Comitato Promotore PAT è il dr. Prisco Fusco, agronomo, esperto dell’ambiente tifatino e dell’olivo (anche responsabile del Comitato Scientifico unitamente al dr. Francesco Netti biotecnologo alimentare ed agrotecnico).
Poi il presidente della CIA Caserta (Confederazione Italiana Agricoltori), Maurizio Capitelli – imprenditore agricolo egli stesso ed entusiasta sostenitore della PAT.
Ma è soprattutto grazie alla caparbietà dei componenti dell’Associazione di Storia Locale di San Prisco che, dopo un cammino lungo oltre dieci anni, hanno sempre creduto in questo progetto di valorizzazione dell’unico prodotto tipico oggi del territorio di San Prisco.
Purtroppo amici dell’Associazione, in primis Alfonso Rosmino e Franco Monaco, non ci sono più da tempo. Ma certamente quello che hanno seminato non è andato perduto, in quanto nella loro scia hanno continuato tutti coloro che oggi operano all’interno dell’Associazione, ad iniziare dai fratelli di Alfonso – Ciro Marcello e Michele – nonché Prisco Sbordone, Luigi Curatolo, Franco Rosmino, Carlo Artiere, Mimmo Pagano, Pasquale Monaco (sperando di non averne dimenticato nessuno). E sicuramente non faranno mancare la loro collaborazione altre aggregazioni associative presenti ed attive sul territorio, come “Fare Ambiente” con il suo presidente dr. Prisco De Felice, “Diversamente … Insieme” con i carissimi Alfredo Marano e Luigi Lillo e “alle Pendici del Tifata” con Salvatore Abbate, Vincenzo Russo e Carmelo Violante.
Non è stato possibile dare il nome “Oliva Aitana” alla nostra oliva, perché avrebbero sicuramente bocciato la richiesta di PAT, in quanto “Aitana” si riferisce, come dal termine, alla Città di Gaeta e di conseguenza all’oliva di quei territori.
Questo tuttavia ha poca importanza. Su suggerimento del sempre presente Presidente della Cia Caserta, Maurizio Capitelli, l’abbiamo designata come “Oliva Tifatina o del Tifata”, proprio perché appartiene al nostro territorio e alla nostra storia secolare. Su questi olivi coloro che ci hanno preceduto su queste terre hanno lavorato duramente, sgobbato e sudato per le loro famiglie e per le famiglie di quelli che sarebbero venuti dopo di loro.
Si è solo all’inizio di un progetto, importante soprattutto perché ha dimostrato che solo mettendosi insieme è possibile valorizzare un territorio e le ricchezze che esso possiede. È un cammino lungo, nessuno può negarlo. Con l’aiuto di tutti è possibile farlo.
Non stiamo qui a citare chi ha messo la propria firma per dare vita al Comitato Promotore PAT. Li ringraziamo per questo atto di coraggio non solo, bensì per tutti i benefici che il territorio potrà ricavarne in termini di pubblicità e di conoscenza di una oliva da tavola sempre più richiesta dal mercato e dai ristoratori.
Il presidente dr. Prisco Fusco con tutta l’organizzazione aziendale che egli rappresenta in Italia, l’Associazione di Storia Locale di San Prisco che ora sarà ancora più presente e cointeressata a che questo progetto sia essenziale per tutta San Prisco e non solo, la CIA Caserta che sarà un attore importante a livello provinciale e nazionale per tutta la filiera dell’Oliva Tifatina, i produttori locali i trasformatori i commercianti avranno nuovo impulso per un prodotto che vede e vedrà a breve finalmente riconosciuta la sua prelibatezza e bontà sulla tavola italiana.
Il tutto, si spera, perché la Città di San Prisco si possa fregiare del titolo di 'Città dell'Oliva Tifatina o del Tifata'.
