22:38:54 CASERTA. Un teatro comunale stracolmo e una via Mazzini piena per Luigi Di Maio. Ha sbancato il candidato premier del M5S che, questa sera, è venuto a Caserta per presentare il programma e caricare il popolo pentastellato in vista dell’ultima settimana di campagna elettorale.
Dopo essere alternati candidati anche di altre circoscrizione oltre a quelli casertani, al grido di onestà onestà è salito sul palco il candidato alla presidenza del consiglio del movimento fondato da Beppe Grillo. Nel suo intervento Di Maio ha tagliato fuori il centrosinistra nella corsa alla guida del Paese: «Il 5 marzo sarà una sfida tra noi e il centrodestra». L’aspirante premier ha poi attaccato la compagine guidata da Silvio Berlusconi. «Dicono che vogliono cambiare il paese, beh, perché non l’hanno fatto quando hanno governato negli ultimi venti anni – ha specificato Di Maio – siamo in campagna elettorale e dicono che hanno Berlusconi presidente che, però è incandidabile e ineleggibile, Salvini premier e Meloni premier. Se, in campagna elettorale sono così litigiosi, figuriamoci cosa faranno quando si troveranno alle prese con il governo… ». Di Maio ha parlato anche della possibilità delle alleanze. «Noi abbiamo presentato i ministri prima, gli uomini giusto al posto giusto, perché non abbiamo intenzione di mercanteggiare posizioni – ha sottolineato – non faremo come gli altri che, per fare il governo, sono pronti a scambiarsi ministri e sottosegretari. Se ce ne sarà bisogno, chi si vuole alleare con noi, lo deve fare su delle idee e dei progetti. E’ per questo che abbiamo presentato alcuni punti che per noi sono imprescindibili: la riduzione dello stipendio dei parlamentari, la decadenza dei parlamentari che cambiano casacca e l’introduzione di un modello di welfare alla francese che sostiene le famiglie che vogliono fare figli». Di Maio ha toccato il tema degli impresentabili facendo un elogio ai giornalisti di Fanpage per l’inchiesta che hanno condotto sullo scandalo rifiuti. «E’ necessario introdurre il reddito di cittadinanza per fermare il voto di scambio che ha distrutto il nostro territorio – ha sottolineato – quando sono stato negli Stati Uniti le nostre proposte contro la corruzione sono state applaudite, ma si sono chiesti come mai noi dovessimo fare tutto questo… A loro basta dare una tangente nelle mani di un agente federale che avvicina in segreto i loro politici. Se questi accettano vengono arrestati. A questo punto, per timore di essere arrestati, nessuno accetta più… Da qui la necessità di introdurre agenti provocatori».