SAN PRISCO. Mercoledì alle ore 13, presso la sala consiliare di San Prisco, ci sarà l'attesa Assise con all'ordine del giorno la discussione sulla presunta incompatibilità di Franco Cinotti. Proprio dall'insolito orario dell'assemblea parte l'attacco dei rappresentanti del gruppo consiliare 'LiberaMente Insieme' Matrona Libertino, Filomena De Felice, Rosaria Pasquariello, Annalia Curatolo e Salvatore Abbate.

«Lamentiamo - fanno sapere i consiglieri del gruppo 'LiberaMente Insieme' - l’assoluta indisponibilità degli altri gruppi consiliari a concordare, in sede di riunione dei capigruppo, una data per la convocazione del consiglio comunale, che consentisse la partecipazione ai lavori anche a quei consiglieri oggettivamente impossibilitati per la data indicata. Un esempio é rappresentato dall’insolita ora scelta per la convocazione dell'assemblea di mercoledì, che si terrà alle 13. Riteniamo che un simile orario limita la possibilità di partecipazione dei cittadini sanprischesi all’unico momento di pubblico confronto fra le diverse parti politiche e quindi al proprio diritto all’informazione autentica sull’attività dell’amministrazione D’Angelo. 'La democrazia fa bene alla politica ma non ai politici, che provano in tutti i modi a limitarne l’azione'. Ci rifiutiamo di pensare che tale scelta sia dettata dalla necessità di garantire che l’assemblea si svolga in 'sicurezza', perché non ci risulta che di solito la sala consiliare sia frequentata da delinquenti. In ogni caso, per noi, sono altri gli strumenti per garantire la 'sicurezza': il confronto fra le parti, anche duro se necessario, ma nel rispetto della persona, fatto sui contenuti e non ricorrendo a gratuite offese, con fare presuntuoso; una politica che combatte l’illegalità, invece che autorizzarla e giustificarla, esasperando così gli animi di chi ha votato questi personaggi, riponendo in loro incondizionata fiducia. Al consigliere Paolino, che lamenta l’impossibilità di dialogare in modo costruttivo con l’attuale opposizione, diciamo che non si può lavorare con chi ti ha cacciato per la tua diversità, intesa come moralità politica e coerenza con le promesse elettorali, né con chi, pur di occupare una poltrona, non si è fatto scrupoli ad accettare di prendere il tuo posto pur non essendo legittimato a farlo. Noi - continuano i cinque - possiamo solo vigilare e denunciare pubblicamente l’operato di questa amministrazione, quando lo riteniamo illegittimo. Al consigliere Ventriglia, che giustifica le scelte politiche di questa amministrazione con la necessità di dare risposte alla collettività, diciamo che l’interesse della gente sta nel fare scelte di interesse generale, che comportano un miglioramento della qualità della vita (ambiente, sicurezza del territorio) e non sanare abusi di pochi, superando addirittura le norme vigenti».