10:00:09 CAPUA. Con il Martedì Grasso è calato il sipario su una della manifestazione più importanti dell’intera provincia di Caserta e non solo; parliamo del Carnevale di Capua che quest’anno, per la prima volta dalla sua centenaria celebrazione, ha potuto usufruire di un finanziamento sovracomunale.
L’Ente, infatti, è stato inserito nell’elenco dei Comuni beneficiari del Poc Campania 2014-2020, ricevendo un contributo pari a 40mila euro. Nonostante tutto non sono mancati problemi organizzativi, generati dalla mancanza dell’assessore al Turismo da giugno a novembre (Carlo Ingicco, infatti, ha lasciato l’incarico proprio in questo periodo), dalle dimissioni del designato direttore artistico Jury Monaco e dalla rinuncia della Pro loco all’affidamento di servizi per la realizzazione degli eventi che il Comune era pronto a formalizzare. Si sono, infine, succeduti due responsabili del procedimento per questioni interne all’Ente. Tutto questo ha provocato dei ritardi che potevano pregiudicare la riuscita dalla manifestazione che, fortunatamente, si è tenuta nei giorni scorsi ed ha ottenuto anche un discreto successo di pubblico. A farsi carico dell’organizzazione della manifestazione, tra gli altri, anche la consigliera Loredana Affinito.
Consigliera Affinito come si è arrivati alla difficile organizzazione del Carnevale?
«Dopo le dimissioni dell’assessore al Turismo, rassegnate ad una settimana dalla scadenza del bando Poc, mi sono occupata della presentazione della proposta progettuale, in collaborazione con la consigliera Marisa Giacobone. E così per la prima volta nella storia del Comune di Capua siamo riusciti ad ottenere un finanziamento pubblico per l’organizzazione del Carnevale».
Insomma, una grande notizia. Cosa è successo successivamente?
«L’aggiudicazione del finanziamento doveva rappresentare un punto di partenza per organizzare, con la collaborazione di associazioni ed esperti, un Carnevale capace di attrarre turisti anche da regioni limitrofe. Il Comune, infatti, non ha mai avuto l’intenzione di organizzare il Carnevale, ma solamente di supportare persone ed associazioni qualificate in questo. Purtroppo, per una serie di incomprensioni, la necessità di rispettare le procedure amministrative ed un’opera di boicottaggio, è stato sprecato del tempo prezioso per l’organizzazione della manifestazione. Per il futuro, ritengo che sia fondamentale ripartire con una regia qualificata. Non dobbiamo dimenticare che, nonostante abbia perso la sua identità negli ultimi anni, il Carnevale resta una festa molto sentita dai capuani e che attrae persone da altre città».
Secondo lei cosa bisogna fare per rilanciare definitivamente il Carnevale di Capua?
«Innanzitutto deve ritornare ad essere una festa popolare, dove tutti si devono mascherare, nei diversi quartieri della città si devono organizzare dei gruppi che confluiscono in un unico enorme corteo e in esibizioni in piazza, così come accadeva in passato. Quando penso al rilancio del Carnevale mi viene in mente l’idea della scuola per la lavorazione della cartapesta, di cui si parla da decenni ma non è stata mai realizzata».
Cosa ne pensa della costituzione di un comitato o fondazione?
«Sono pienamente d’accordo. Già nei prossimi giorni, infatti, avvieremo una profonda riflessione sulla possibilità di costituire un comitato o una fondazione per il Carnevale che coinvolga il Comune, Pro loco, scuole, associazioni, commercianti e cittadini».
Qual è il suo bilancio del Carnevale 2018?
«Sicuramente positivo, nonostante tutto. Per la prima volta non è stato chiesto alcun contributo ai commercianti. Inoltre, sarà assicurato il pagamento alle maestranze locali. Il Carnevale è la festa del popolo che deve riappropriarsene. Basta con sterili polemiche che non fanno bene all’immagine della città; è giunto il momento di mettersi a lavoro e recuperare l’affezione autentica per il Carnevale che ha appassionato per oltre un secolo la comunità, consentendo a questa tradizione di grande valore culturale di essere tramandata fino ad oggi. Si può sempre fare meglio, ma invito i capuani, che tanto si dilettano a commentare le azioni dell’amministrazione sui social, a partecipare costruttivamente ad un percorso di valorizzazione».
