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10:57:46 CASERTA. Non si può stare mai tranquilli, neanche quando si osserva gli altri giocare e tu resti in poltrona, una poltrona molto scomoda.

Neanche la possibilità di un ritorno, in estate, del basket, dopo l’acquisizione del titolo sportivo del Basket Venafro, fa tornare un po’ di tranquillità.Niente da fare, visto che nella giornata di martedì 13 Febbraio la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha imputato, a Raffaele Iavazzi, il falso in bilancio, con la Juve Caserta che si avvia verso il fallimento, assieme all’altra società (“Caserta città del Basket”), anch’essa interessata.Facciamo ordine: dopo l'esclusione della squadra dal campionato di serie A nello scorso Luglio, l'ex patron continuava ad affermare che "i conti erano in ordine", aggiungendo che alla fine i bianconeri erano stati fatti fuori per motivi politici.

Beh, sinceramente, dopo l’ennesima bomba sganciata martedì, ci sembra l’ennesima bugia che, da cittadini e tifosi, ci stiamo sorbendo.

Anche perché la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere non sembra essere dello stesso avviso di Iavazzi, avendo imputato alla società il reato di falso in bilancio.

Le quote della società “Basket Juvecaserta S.r.l.” appartengono, per il 28%, alla persona fisica Raffaele Iavazzi e per il 72% alla società “Caserta Città del Basket S.r.l.”, che dunque rientra all'interno di tale indagine.

Ricordiamo che tale società dovrebbe (il condizionale è d'obbligo dato che nessuno ci ha mai risposto in merito) essere la detentrice, per i prossimi due anni, dei diritti di gestione del Palamaggiò, per il quale, sempre nella giornata del 13 Febbraio, è andata deserta l'ennesima asta, la diciassettesima per essere precisi.

Un incubo vero e proprio, che potrebbe mettere la definitiva pietra tombale sulla Juve Caserta.

In merito al marchio, dovrebbe esser stato registrato a nome di Raffaele Iavazzi, e non della società, per cui potrebbe essere utilizzato successivamente non rientrando in questo fallimento.

Fatto sta che per la Juve Caserta è stata prima chiesta volontariamente la messa liquidazione ed ora, in vista della possibilità di fallimento, è possibile che si richieda un concordato preventivo per non ritrovarsi all'interno del “libro nero” dei falliti, un vero smacco.

Ci sorgono spontanee alcune domande?

Come mai, a parte Nevola, Maggiò e Giannoni, ancora non conosciamo i volti di questi imprenditori che hanno “appoggiato” l’acquisizione del titolo di Venafro?

In città le voci che ci sarebbe sempre Iavazzi dietro questa operazione si rincorrono alla velocità della luce. E se fosse realmente così, siamo sicuri di voler vedere rinascere una nuova JuVenafro con i medesimi soggetti al comando?

Soprattutto vedendo quanto accaduto, e sta accadendo? E ancora ci stupiamo che nessun imprenditore si sia avvicinato, o si voglia avvicinare, alla Juve Caserta?

Tornando al campo, e al cammino del Venafro alla ricerca della salvezza in serie B, per conservare la categoria e poi tentare lo scambio, o l’acquisto, di un titolo di A2, dopo un filotto di 4 vittorie consecutive è arrivata una sconfitta, anche piuttosto pesante, in casa contro Palestrina, seconda forza del girone D. Uno stop che conferma i molisani al 12° posto in classifica, visto che tutte le dirette concorrenti hanno perso.

E non si ferma il mercato in entrata della Dynamic, perché Antonello Nevola sembrerebbe vicinissimo a piazzare il colpaccio Nika Metreveli: il centro italo/georgiano classe 1991 (211 cm per 105 kg), è senza squadra dopo aver diviso la passata stagione tra Juve Caserta e Scafati.

Inutile dire che sarebbe un autentico “fuori categoria” per la serie B, che farebbe fare un ulteriore passo in avanti alla compagine molisana.

A chiusura una brutta notizia che ha intristito, ulteriormente, la Caserta cestistica: lunedì 12 Febbraio è venuto a mancare, all’età di 89 anni, Santino Piccolo.

Ha praticato il calcio nelle fila della Casertana di cui, provenendo dalle giovanili, fu portiere nel 1949, difendendo tra i pali la squadra rossoblù con una caratteristica peculiare che lo rese famoso: era miope e portava le lenti al naso per cui fu denominato dai tifosi “il portiere con gli occhiali“. Poi, una volta appese le scarpette al chiodo, fu dirigente della società rossoblù all’epoca della Presidenza Moccia e della prima storica promozione dei falchetti in serie B nel 1969.

Ma essendo un casertano appassionato di sport a 360°, non limitò le sue attenzioni solo al calcio, ma nel 1951, quando ancora praticava attivamente il calcio, promosse in città anche la “palla a spicchi” e, con altri appassionati, diede vita allo “Sporting Club Juventus Caserta“, la prima squadra di pallacanestro della città della Reggia di cui divenne, abbandonato il calcio, giocatore prima, allenatore poi ed infine presidente (terminò la propria carriera da dirigente della Juve Caserta nel 1969) tanto da meritarsi il titolo di “papà della pallacanestro casertana”.

Santino Piccolo fu anche un attento ed instancabile dirigente sportivo. Tra i suoi meriti anche quello di essere stato il responsabile organizzativo per la sede di Caserta dei campionati Europei di basket del 1969 in concomitanza con la “nascita” in città del Palazzetto dello Sport di viale Medaglie d’Oro, che subito dopo divenne la sede di gioco della Juve Caserta, prima della definitiva migrazione nel Palazzo, costruito in 100 giorni, da Giovanni Maggiò a Castelmorrone, una volta conquistata la storica promozione nella massima serie nazionale di pallacanestro.

Francesco Padula


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