MADDALONI. Enzo Santangelo, abbiamo assistito ad una sua uscita molto incisiva nei confronti del governatore De Luca sulla questione Villaggio dei ragazzi: si è rotto qualcosa tra lei è l’ex sindaco di Salerno?

«Io sono un deluchiano della prima ora. Quando altri portavano avanti altri progetti, io sono stato tra coloro che si è speso di più per fare in modo che De Luca arrivasse a fare il presidente della Regione. Voglio ricordare, giusto per rinfrescare la memoria a tutti, il risultato che Enzo De Luca ha raccolto alle primarie e Maddaloni. La sua candidatura, e il suo successo, è passato anche per quello che con il mio gruppo abbiamo saputo costruire intorno alla sua persona. A questo si deve aggiungere il consenso che il governatore ha saputo intercettare alle regionali. Al di la del mio contributo personale, a Maddaloni De Luca ha raccolto il 50% dei consensi riuscendo a sbaragliare Caldoro, cosa che si è verificata in poche altre realtà in provincia di Caserta. Perché è successo tutto questo? Perché questi numeri? E’ evidente che De Luca ha saputo entusiasmare noi candidati e i cittadini, infondendo in tutti quella speranza di cambiamento e di rinnovamento nei processi di scelta, che avevamo perso. Bene, è arrivato il momento di trasformare quella speranza in risultati. Il Villaggio dei ragazzi è una parte della storia di Maddaloni, forse si potrebbe addirittura dire che è la storia di Maddaloni. La Regione può fare tanto per il Villaggio dei ragazzi, riportando la Fondazione ai fasti di un tempo».

Il Partito democratico ha avviato una crociata contro il commissario Rosa De Lucia chiedendone la testa imputando mancati risultati alla sua gestione che avrebbero determinato la situazione di così grande difficoltà che oggi vive la Fondazione.

«Rosa De Lucia ha voluto con forza la carica di commissario della Fondazione e l’ha ottenuta dall’ex governatore Caldoro. E’ chiaro che guida un processo importante come quello del risanamento della Fondazione è chiamato costantemente a dare delle risposte, soprattutto quando si è di fronte ad una situazione complessa come quella che stiamo vivendo dove i dipendenti del Villaggio lavorano senza percepire lo stipendio da dieci mesi. Dieci mesi non sono uno scherzo. Dobbiamo avere grande rispetto per queste famiglie che, nonostante tutto, per l’amore della Fondazione, continuano a lavorare e ad offrire dei servizi eccellenti come quelli delle scuole. Oggi più che percorrere la strada che porta all’individuazione di errori e responsabilità, che pure dovranno essere trovati, preferisco lavorare per cercare di ottenere delle risposte. Oggi nessuno può immaginare di risolvere da solo il problema della Fondazione. E’ necessario costruire un percorso comune che consenta al Villaggio di poter guardare con certezza al futuro».

Cosa intende?

«Che a prescindere dalle appartenenze partitiche si debba lavorare per cercare di mettere in campo in maniera sinergica tutte le energie per salvare la fondazione. E’ per questo che nelle prossime ore scriverò una lettera a tutti i consiglieri comunali di Maddaloni, il sindaco, i consiglieri proviciali, quelli regionali e i parlamentari per aprire un tavolo permanente che possa affrontare la questione Villaggio dei ragazzi».

Questione shunt. Un blitz ferragostano potrebbe cambiare l’assetto urbanistico di Maddaloni...

«Inutile dire che non possiamo permettere una cosa del genere. Lo sviluppo della città non può essere compromesso da un progetto così invasivo che va ad insistere su aree di interesse archeologico e che non è presente nel Ptcp. Non è possibile che i Comuni si debbano attenere a regole rigide per i piani regolatori e, poi Ferrovie dello Stato possono fare quello che vogliono senza dover rispettare alcun vincolo. Il gruppo di Calatia libera farà le barricate».

A Maddaloni anche la festa di San Michele diventa momento di scontro...

«La festa di San Michele è nel dna di tutti i maddalonesi. Ha un valore spirituale, una valenza popolare, connota la storia della nostra città: non è immaginabile che possa diventare terreno di scontro così come è successo in queste settimane. Facciamo prevalere il buon senso, facciamo tutti un passo indietro, ne guadagnerà la città».