MARCIANISE. Un dossier articolatissimo, accompagna il ricorso al Tar dell’avvocato Filomena Letizia, prima dei non eletti per appena venti preferenze al consiglio regionale nella lista di Centro democratico contro Giovanni Zannini. La giovane consigliera comunale di Marcianise, nella sua istanza, ha evidenziato una serie di anomalie che, se riscontrate, andrebbero a ridefinire il risultato delle regionali dello scorso 31 maggio. Letizia, tra le altre cose, seppur per poche ore, ha assaporato l’ebrezza dell’elezione nel parlamentino di Palazzo Santa Lucia, ma, poi, nell’assegnazione delle preferenze, qualcosa è cambiato nella serata del primo giugno, consentendo proprio a Zannini di superarla. «L'ultimo comune della nostra circoscrizione a comunicare i dati elettorali è stato Caserta con Mondragone che aveva già effettuato questa operazione molte ore prima - ha sottolineato la Letizia - In base ai numeri spediti in prefettura, il Viminale aveva provveduto a proclamare me come consigliere regionale. Tuttavia, dopo la conclusione di tutte le operazioni da parte di tutti i comuni quello di Mondragone si è accorto di aver omesso di comunicare i risultati elettorali di ben due sezioni.
Questa “rettifica” ha permesso, seppur per pochi voti, al candidato Zannini di ottenere il "primo posto in classifica"». L’incidente del Comune di Mondragone, non ha convinto l’avvocato Letizia che, a quel punto ha avviato una ricognizione per ricostruire come fossero andate le operazioni di voto nella cittadina del litorale. «Io stessa mi sono recata presso l'ufficio elettorale del comune di Mondragone - ha proseguito Letizia - e ho rilevato una serie di elementi che mi hanno spinto a presentare ricorso». La Letizia ha riscontrato che sui ventisette presidenti di seggio indicati dalla corte d’appello ben nove sono stati sostituti senza alcuna traccia di legittimo impedimento agli atti nè decreto di nomina in sostituzione così come previsto dalla norma elettorale. «I presidenti nominati dalla corte di appello avrebbero dovuto motivare per iscritto la loro impossibilità ad accettare l'incarico per poi essere sostituiti con decreto sindacale - ha spiegato la Letizia - Analizzando i documenti mi sono resa conto delle gravi criticità ed incongruenze dei dati indicati nei verbali, tanto evidenti e grossolani che sarebbero salatati all'occhio anche dei non "addetti ai lavori"». E’ emerso che, nelle ventisette sezioni di Mondragone, sono stati solo sette i voti annullati all’avvocato Giovanni Zannini, tutti nella sezione 18. «Questo vuol dire che tutti i suoi elettori hanno votato in modo corretto e preciso - ha detto sarcastica - Questo vuol dire margine di errore pari a zero». Letizia ha fatto anche una fotografia del voto in ciascuna delle ventisette sezioni di Mondragone, “scoprendo” altri dati interessanti. «La maggiore incongruenza però, non è questa ma quella che viene fuori dai verbali delle sezioni - ha specificato - Partiamo dalla sezione 9: nel verbale della risultano assegnati 137 voti al partito Ventro democratico, nel mentre al candidato Zannini risultano "magicamente" attribuite un numero di voti di preferenza pari a 142, più di quelle del partito che sono comprensive dei voti degli altri candidati maschi... Sussiste dunque una grave incongruità ... Zannini ha più voti del suo stesso partito! A Mondragone, unico comune in Italia, si è verificato il superamento dei voti di preferenza di Zannini rispetto a quelli del partito». Una situazione del genere si verifica anche nella sezione 22. «Qui risultano verbalizzati in favore del partito Centro democratico un numero di voti pari a 116 mentre il magico Zannini raccoglie 121 preferenze - ha ripreso la Letizia - Altri 5 voti in più del candidato Zannini rispetto al suo stesso partito! Questa anomalia sarebbe possibile solo se l’elettore, votasse per un partito diverso da Centro democratico ed esprimesse la propria preferenza per Zannini. Tale procedura che si verifica in modo assiduo nello spoglio, è vietata dalla legge 43/95 e DPR 570/60». Letizia è comunque serena rispetto alle sue istanze ed è certa del risultato. «Ho fiducia nella giustizia amministrativa - ha dichiarato - sono convinta che tutte le irregolarità da me denunciate con il ricorso saranno debitamente accertate».
Rosa Orlando