PIEDIMONTE MATESE. Un contesto certamente appropriato quello del Villaggio Coldiretti dove, sul lungomare di Mergellina, si sono dati appuntamento tutti gli attori principali del mondo agricolo. Tra questi c’è stato uno spazio anche per il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, ospite dell’Associazione Nazionale che tutela gli interessi dei Consorzi di Bonifica (ANBI) di cui l’Ente matesino fa parte.

Occasione in cui il presidente Alfonso Santagata e il direttore generale Massimo Natalizio hanno annunciato un appuntamento importante per il territorio dell’alto casertano e dell’alto sannio, un convegno in cui sarà illustrato il Progetto DIANA. Il prossimo 12 dicembre, infatti, saranno presenti a Piedimonte Matese professionisti provenienti dalla Spagna, dalla Grecia e dalla Romania proprio per parlare degli enormi passi avanti nel settore.

“Il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano comprende 82 Comuni e 3 Province per un totale di circa 195mila ettari di superficie, – ha precisato il presidente Santagata – a partire dagli anni ’80 sono state due le cose fondamentali fatte da questo Ente: la bonifica dei terreni che ha permesso la manutenzione e la realizzazione di corsi d’acqua, e di conseguenza una nota positiva in termini di sicurezza per i dissesti idrogeologici, e si ci è occupati di rendere irrigui i terreni con l’apporto di nuove condotte. Il cambiamento con il tempo è stato tangibile, prima avevamo a disposizione condotte aperte mentre oggi ci sono condotte idriche sotto pressione. Questo grazie soprattutto al settore tecnico del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano che ha fatto un ottimo lavoro in termini di ammodernamento degli impianti idrici”.

Il presidente Santagata ha poi parlato di Irrisat e del Progetto Diana, attività finanziate entrambe dalla Regione Campania e dalla Comunità Europea. Progetti che hanno permesso una vera e propria rivoluzione in campo irriguo perché si è arrivati a monitorare i terreni grazie a sistemi satellitari. Più precisamente il sistema utilizza i dati di osservazione della Terra trasmessi dalla costellazione Copernicus dell’ESA.

Per quanto riguarda il Progetto Diana, il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano è l’Ente capofila in Italia. “Grazie a questo progetto si è in grado di vedere se l’appezzamento di terreno ha bisogno di acqua o se è stato troppo o troppo poco irrigato mettendo il terreno in produzione in modo quasi perfetto”, ha proseguito il presidente Santagata.

“La tecnologia ci permette di tenere tutto sotto controllo, anche e soprattutto di monitorare chi prende l’acqua in modo inadeguato e quindi possiamo anche intraprendere una lotta all’approvvigionamento selvaggio attraverso un controllo continuo”, ha continuato.

Un progetto durerà dal 2017 al 2019 e prevede la partecipazione attiva di aziende che fanno da monitoraggio e che lavorano sul metodo della distribuzione irrigua. “Per un uso consapevole dell’acqua” come dice la campagna pubblicitaria regionale.

“In questi anni è cambiato il rapporto con gli utenti, che sono diventati la forza del Consorzio. Questi Enti, - ha concluso Santagata – devono essere rivalutati in quanto ricoprono un ruolo di fondamentale importanza in agricoltura”.