MADDALONI. «Questa mattina – dichiara il commissario Rosa De Lucia – ho inviato l’ennesima nota al Presidente per invitarlo a visitare la Fondazione.

Io credo che questo silenzio assordante da parte delle istituzioni sia dettato anche dalla scarsa consapevolezza degli spazi fisici e di quelli emotivi. Ritengo necessario che sia il presidente della Provincia Angelo Di Costanzo che quello della Regione Vincenzo De Luca invece di voltarsi dall’altra parte, debbano venire in Fondazione al fine di verificare, personalmente, la grandezza della struttura, l’importanza dell’opera iniziata da don Salvatore d’Angelo e, soprattutto, l’umanità nascosta dietro gli sguardi dei dipendenti che attendono da mesi un cenno, un’indicazione e continuano silenti il loro lavoro di educatori e formatori. Ritengo che ogni decisione presa dai due presidenti, - prosegue il sindaco di Maddaloni - in qualunque senso vada, sia legittima ma credo anche che gli stessi, nell’assumerla, debbano metterci la faccia e farsi carico della responsabilità di quanto deciso. Aspettiamo, ancora, fiduciosi, nonostante tutto, una risposta sulle possibilità di vita della nostra prestigiosa istituzione». Questo l’accorato appello del commissario tra le righe della lettera inviata, questa mattina, a Palazzo Santa Lucia: «Egregio Presidente, in relazione alla ben nota questione della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, di cui Le ho già parlato nella corrispondenza intercorsa, vorrei aggiungere un invito presso la struttura per poterne verificare, di persona, il prestigio, non solo strutturale, e poter guardare negli occhi, direttamente, i dipendenti che tanto si aspettano da un suo intervento. Sono certa, Presidente, che il suo temporaneo silenzio sia dovuto all’enorme quantità di impegni che la Sua prestigiosa carica richiede ed è, per questo, che le do la massima disponibilità di giorni ed orari per effettuare questa visita che ritengo indispensabile per farLe comprendere, appieno, la drammaticità del momento che tanti cittadini maddalonesi, dipendenti della Fondazione, stanno vivendo insieme alle loro famiglie e all’intera città che comunque, si è stretta intorno a loro e vive con costante apprensione questo momento. In attesa di un Suo cortese riscontro, porgo distinti saluti».