09:49:01 CASERTA. E’ il leader provinciale del movimento che, grazie alle ottime affermazioni elettorali degli ultimi anni, è riuscito a farsi strada nel complicato e variegato quadro politico del casertano. Parliamo del consigliere regionale Luigi Bosco e di ‘Campania libera’, vero e proprio partito diretta espressione del governatore Vincenzo De Luca.
Oltre cento amministratori in Terra di Lavoro e primo partito del centrosinistra alle recenti elezioni Provinciali. Consigliere Bosco, a poco più di un anno e mezzo dalla sua investitura a segretario provinciale di ‘Campania libera’, si aspettava un’affermazione di questa portata?
«Sicuramente ci credevo. In questi diciotto mesi, insieme ai tanti amici che da sempre mi sono vicini, abbiamo lavorato ininterrottamente per raggiungere i risultati ottenuti. Oggi, è una grande soddisfazione poter dire, senza timore di essere smentiti, che ‘Campania libera’ rappresenta una grossa realtà politica nel casertano, primo partito in termini assoluti del centrosinistra alle ultime Provinciali. E’ ovvio che bisogna continuare a lavorare con l’obiettivo di migliorarsi sempre di più».
Proprio in seguito alle elezioni Provinciali, insieme a qualche suo collega in consiglio regionale, è stato accusato di non aver appoggiato in pieno il candidato alla presidenza del centrosinistra Carlo Marino, battuto dal suo rivale Giorgio Magliocca. Cosa risponde?
«Come ho avuto modo di dire in diverse occasioni, ‘Campania libera’ ha appoggiato la candidatura alla presidenza della Provincia di Carlo Marino. Essendo anche consigliere comunale del mio paese di origine (Casapulla), ho votato personalmente per il sindaco di Caserta. Purtroppo, il dato emerso dalle urne non è stato quello sperato. Il risultato negativo avrebbe dovuto portare ad una riflessione interna alla coalizione di centrosinistra, a partire dal Pd, cosa che non è stata fatta nei termini in cui speravo».
«Nell’ultimo periodo, infatti, c’è stata solo un’inutile ‘caccia alle streghe’ e sono stati tralasciati quelli che sono i veri problemi».
A tal proposito, in queste settimane, lei ha accettato l’invito ad un confronto pubblico rivoltole dal commissario del Pd Mirabelli. Come si sta evolvendo la vicenda?
«Al momento non ho avuto nessuna risposta. Restiamo in attesa di riscontri, anche se il tempo non è infinito».
Quando parla di ‘tempo non infinito’, si riferisce alle imminenti elezioni nazionali?
«Anche. ‘Campania libera’ si colloca nel perimetro del centrosinistra e in quest’area vuole restare. D’altra parte, però, riteniamo che, da un’oggettiva valutazione dei risultati elettorali che abbiamo ottenuto, non possiamo essere snobbati o rilegati al ruolo di comprimari dai nostri alleati. Noi siamo aperti al dialogo e vogliamo continuare il nostro viaggio all’interno della coalizione, ma le partnership devono essere volute da entrambe le parti».
In questi giorni sono circolate voci circa la discesa in campo ‘solitaria’ di ‘Campania libera’, con autorevoli candidature come la sua e quella di alcuni sindaci come Rany Pagano di Casaluce. Quanto c’è di vero?
«Rany ed altri rappresentanti del nostro movimento sono e sarebbero ottimi candidati, capaci di far confluire nella coalizione di centrosinistra nuovi consensi, anche moderati. Ragion per cui nessuno si meraviglierebbe se a marzo dovessero correre per le Politiche. Al di là dei nomi, è evidente che sul tavolo ci sono numerosi problemi mai affrontati e, quindi, non risolti, che non fanno altro che mettere in pericolo la consistenza della coalizione stessa. Sono un ottimista e pertanto confido ancora nel buonsenso del Partito democratico».
Secondo lei, qual è la strada da intraprendere per ridare vigore al centrosinistra casertano, dopo gli ultimi e sfortunati accadimenti?
«Penso che si debbano coinvolgere tutti gli attori. I vertici del Pd devono prendere consapevolezza del fatto che, da soli, senza implicare nelle scelte importanti gli alleati, rischiano di fallire. Non è da escludere il ricorso alle Primarie di coalizione per la scelta dei candidati, da fissare già all’inizio dell’anno nuovo, quando saranno resi noti i collegi. E’ questo un modo democratico per coinvolgere tutte le componenti del centrosinistra».
