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18:15:25 CASERTA. La prossima legge elettorale per il parlamento sarà il Rosatellum che andrà a stravolgere il sistema attuale restituendo, seppur in minima parte, possibilità di scelta ai cittadini.

Si fanno anche le prime ipotesi legate alla data del voto, si parla del 4 marzo. La nuova legge, richiama, per certi versi, il vecchio Mattarellum, quando l’elezione dei parlamentari, era affidata a collegi uninominali e, in parte minima, a listini bloccati.

A differenza del Mattarellum, in cui c'erano due schede, è prevista una scheda unica nella quale il nome del candidato nel collegio è affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono. Non è consentito il voto disgiunto. La soglia di sbarramento per poter concorrere all’attribuzione del seggio in Parlamento, è al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni a livello nazionale sia alla Camera che al Senato.

Il 36% dei seggi viene assegnato con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali, il 64% viene assegnato con criteri proporzionali. La grande novità è rappresentata proprio dai collegi uninominali.

Secondo quanto previsto dalla legge studiata dal capogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato, sarà individuato un collegio uninominale ogni trecentomila abitanti per l’elezione alla Camera ed uno ogni milione di abitanti per quello che riguarda il Senato.

Questo significa che, in Provincia di Caserta ci saranno tre collegi per la Camera e uno per il Senato.

I collegi camerali coincidono più o meno con i vecchi collegi senatoriali: il collegio di Caserta con Maddaloni, la Valle di Suéssola, Marcianise e la nazionale Appia sino a Casapulla, quello di Aversa con il capoluogo normanno e tutti i Comuni dell’agro aversano e, quello di Capua/Piedimonte Matese con Santa Maria Capua Vetere, il sidicino e la zona costiera.

Il collegio senatoriale, invece, coincide con la Provincia di Caserta.

Il ministero degli Interni, comunque, entro fine mese provvederà a definire i “confini” di ciascun collegio con i comuni presenti al loro interno.

Già si fanno avanti dei “forestieri” per accaparrarsi gli spazi di Terra di Lavoro a dispetto degli onorevoli nostrani. E’ il caso dell’ex ministro di Forza Italia Nunzia De Girolamo che potrebbe scegliere proprio il casertano per la riconferma in parlamento al posto del beneventano dove i rapporti con Clemente Mastella sono altalenanti.

Mara Carfagna, ex ministro pure lei, deputata e consigliera comunale a Napoli, dovrebbe essere il capolista azzurro nei cinque collegi bloccati della Campania per Forza Italia e, quindi, anche in quelli di Caserta. Per “forestieri” che arrivano, ci sono casertani che vanno.

La senatrice Maria Rosaria Rossi, matesina doc, già eletta nel 2013 in Lazio, dovrebbe essere candidata fuori provincia in un listino proporzionale del centro Nord.

Nel Pd, invece, chi potrebbe “scippare” il collegio ai casertani è il commissario Franco Mirabelli che, dopo la disfatta di Carlo Marino ha comunicato che resterà ancora in Terra di Lavoro anche se in queste ore si sta cercando di organizzare un congresso provinciale lampo nel mese di dicembre che, se riuscisse, lo taglierebbe fuori.

Da Roma, invece, potrebbe essere calata Maria Elena Boschi che potrebbe guidare almeno uno dei due collegi bloccati.

Come si posizionano, invece, gli uscenti?

Per quello che riguarda il Senato, ovviamente, Rosaria Capacchione, Lucia Esposito, Wilma Moronese e il neo presidente nazionale dei Biologi Vincenzo D’Anna che ha annunciato le sue dimissioni dopo le elezioni, sono tutti uscenti dello stesso collegio.

Passando alla Camera, invece, l’uscente di Caserta e Giovanna Petrenga che potrebbe essere candidata nuovamente nel listino bloccato collegato alla coalizione di centrodestra. Camilla Sgambato e Carlo Sarro, sono, invece, uscenti del collegio di Capua/Piedimonte con l’avvocato che potrebbe essere riproposto nel listino bloccato e la deputata Pd che è pronta a giocarsi il posto sull’uninominale o, anche, al Senato grazie ad un accoordo a tre chiuso con Stefano Graziano, che potrebbe essere il candidato del listino bloccato del collegio aversano e l’europarlamentare che dovrebbe guidare il bloccato proprio di Capua Piedimonte.

Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Massimo Grimaldi, invece, vorrebbe dire la sua al Senato, idea che solletica anche il presidente della commissione Ambiente della Regione Gennaro Oliviero.

Il collegio camerale di Aversa, uninominale o bloccato, potrebbe essere l’ideale per il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano, così come il coordinatore provinciale degli azzurri Gianpiero Zinzi che è competitivo sia su Aversa che su Caserta anche se poi è stato a Piedimonte che alle regionali ha raccolto più voti.

Sul collegio di Caserta, la novità potrebbe essere rappresentata anche da Lucrezia Cicia, seconda più votata in Fi alle regionali che, comunque, scatterebbe a Palazzo Santa Lucia, nel caso in cui Gianpiero Zinzi dovesse diventare parlamentare.

In lizza per un collegio anche il deluchiano Luigi Bosco che potrebbe essere competitivo sul collegio di Capua Piedimonte.

E’ pronto a giocarsi le sue carte anche l’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli che, vede nel collegio di Capua/Piedimonte la sua collocazione ideale, ma che, sarebbe in grado di dire la sua anche sul collegio senatoriale.

A Piedimonte potrebbe scendere in campo anche il professor Gianni Cerchia, coordinatore provinciale di Mdp che, però, potrebbe anche essere candidato nel posto bloccato per il movimento di D’Alema e Bersani. Se ci dovessero essere le condizioni, potrebbe scendere in campo anche il coordinatore provinciale di Centro democratico Pino Riccio che è in attesa di capire cosa sta facendo il suo leader Bruno Tabacci sul discorso delle alleanze.

Con Alternativa popolare, la grande novità, invece, potrebbe essere rappresentata da Giovanni Zannini. Il consigliere regionale, dopo l’esperienza dei Moderati in Provincia, ha ricevuto un pressing asfissiante di Gioacchino Alfano che vorrebbe portarlo in dote al suo leader Angelino Alfano. L’altra grande novità sul collegio di Caserta potrebbe essere rappresentata da Gianluigi Traettino. Il presidente di Confindustria è al centro di diverse discussioni che vorrebbero vederlo in campo. Da capire, poi, nelle prossime ore quale sarà lo spazio che andrà ad occupare l’Udc che, dopo la rottura con Giuseppe De Mita, ha ufficializzato la sua appartenenza al centrodestra. Sarà proprio Lorenzo Cesa a guidare il partito in Campania come commissario. A quanto sembra, per il loro sostegno alla causa, i centristi potrebbero avere una visibilità proprio su uno dei collegi casertani.


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