20:16:09 CASERTA. E' uscito il 10 novembre ParcoSofia, il secondo disco de La Maschera, una delle band più ricercate della scena indipendente campana e sarà presentato il 16 novembre presso spazio X a Caserta.

ParcoSofia è l’ecosistema in cui convivono armonicamente storie e personaggi diversi, opposti. Un mondo dove gli eroi non sono altro che uomini comuni con la loro vita straordinariamente normale. Viaggi, infanzia, vita e ricerca sono alcuni dei temi predominanti. Non manca una canzone d’amore, così come non manca un elogio alla libertà.

L’origine latina di “Parco” insieme a quella greca di “Sofia” si fondono in un “Moderarsi in sapienza” che va a sintetizzare perfettamente la mentalità e lo spirito degli abitanti del disco. Il titolo, perciò, vuole essere un omaggio alle radici, alle ‘Case popolari’ in cui la maggior parte delle storie hanno preso forma! Realtà “ammiscata a suonno e fantasia” in cui la gente affronta i problemi da cui è afflitta con dignità e coerenza altissima, generando un miracolo di convivenza.

Nel disco tra gli altri, alcuni compagni di viaggio e ospiti speciali: Claudio Domestico, che ha curato anche la produzione artistica di ParcoSofia, Daniele Sepe ai fiati e a tanto altro, Michele Maione alle percussioni, Arcangelo Michele Caso al violoncello, Michele Signore agli archi, ai plettri e ai missaggi, Dario Sansone, Martina De Falco e Alessio Sollo ai cori.

A tre anni di distanza da ’O Vicolo ‘e l’Allerìa, oltre 100 concerti in giro per la Campania e per tutta Italia, il sold-out del Teatro Bellini e piazze piene in ogni occasione, La Maschera propone così un disco in cui convivono anime diverse tra loro, come diverse sono le direzioni musicali che caratterizzano gli 11 brani di ParcoSofia, che partono da Napoli e arrivano fino in Africa, grazie al fortunato incontro artistico col musicista senegalese Laye Ba.

TRACKLIST

  1. Te vengo a cercà
  2. Case popolari
  3. Palomma ‘e mare
  4. Signora vita
  5. Binario 23
  6. Salaam Aleikum
  7. Senza fà rummore
  8. Dimane comm’ ajere
  9. Serenata
  10. Me sento sicuro
  11. 13 primavere

Arrangiamenti: La Maschera e Claudio Domestico

Produzione artistica: Claudio Domestico

Produzione esecutiva: Luciano Chirico per Graf srl”

Edizioni musicali: Graf Srl

Etichetta: Full Heads

Copertina e artwork: Giuseppe Boccia

Credits:

Roberto Colella: Voce, Chitarra classica/acustica/elettrica/12 corde, Pianoforte, Tastiere, Sax (sezione), Melodica, Glockenspiel, Geppino, Cori

Vincenzo Capasso: Tromba

Alessandro Morlando: Chitarra elettrica, Chitarra basso

Antonio “Gomez” Caddeo: Basso, Contrabbasso

Marco Salvatore: Batteria

Michele Maione: Percussioni

Arcangelo Michele Caso: Violoncello

Daniele Sepe: Sax tenore, sax soprano, Flauto basso

Michele Signore: Mandolino, mandoloncello, violino, lira pontiaca

Carlo Di Gennaro: Percussioni da banda

Martina De Falco: Controcanti, cori

Dario Sansone: Cori

Alessio Sollo: Cori

Gianluca Capurro: Cori

Laye Ba: Voce

Claudio Domestico: Voce, Chitarra elettrica, cori

MigrAngels: Cori Salaam Aleikum

Registrato presso Phonotype Records da Gianni Ruggiero

Post produzione: Roberto Colella e Claudio Domestico

Missato al Kammermuzak Studio Napoli da Michele Signore

Assistente al missaggio e post produzione: Carlo Di Gennaro

Masterizzato presso lo studio Absolute Mastering da Antonio Ruggiero

Si ringrazia Daniele Sepe per il prezioso contributo dato al disco.

* Gli archi in Binario 23 e Palomma ‘e mare sono stati arrangiati e suonati da Arcangelo Michele Caso

* Gli archi in Senza fà rummore sono stati arrangiati da Daniele Sepe e suonati da Arcangelo Michele Caso

Roberto Colella racconta ParcoSofia canzone per canzone:

  1. Te vengo a cercà

Te vengo a cercà è la testimonianza di un incontro e un invito alla ricerca continua. Partorita da due anime conosciutesi qualche ora prima, la canzone ha portato La Maschera in Senegal, alla riscoperta delle radici di Laye Ba e della sua storia musicale.

  1. Case popolari

Le sonorità africane incontrano la melodia partenopea in Case popolari: il racconto di una ‘giungla’ in cui ogni personaggio è dipinto eroicamente solo in superficie… dove ognuno insegue qualcosa di corsa senza successo. Solo nel ritornello esplode la parte passionale del narratore, perso tra i ricordi della sua amata “ultima rosa del ’900”.

  1. Palomma ‘e mare

Palomma ‘e mare è un’ode alla libertà. Tratto da una storia vera, il brano racconta del ‘piccione’ e del ‘nonno’, servo e padrone. Il piccione, intrappolato in volo dalla lenza di una canna da pesca viene catturato e tenuto in gabbia. Il bottino però, non è di gradimento della ‘nonna’, la quale decide di sbarazzarsene lasciandolo libero. Il piccione però, tra stupore e spavento, resta immobile per un giorno, in compagnia del narratore. Il testo va a sottolineare quanto spesso ci si auto-imponga un limite alla felicità, alla libertà, alla rivoluzione.

  1. Signora vita

Signora Vita racconta un momento di stallo generico. Il protagonista è come perduto nell’attesa di una svolta. Desidera qualcosa che non gli appartiene, mette tutto a rischio tra “paura e curaggio” ed ha la peggio. Nel ritornello a parlare è la voce della coscienza: Se hai dubbi, se non credi in te stesso, hai perso in partenza, dimenticala (e si siente ca nun ce ‘a può fà, scuordatella).

  1. Binario 23

Il protagonista è un sognatore in preda alla malinconia, fermo alla banchina del binario 23. Inganna il tempo rubando amore ai passanti, cosciente di aver perso qualcuno… qualcuno che rivede occasionalmente e che occasionalmente gli regala un attimo di libertà. Qualcuno che forse corrisponde a se stesso, alla sua immagine riflessa (“je addò so gghiuto a fernì”).

  1. Salaam Aleikum

Il ritornello nacque in Senegal in totale naturalezza. Si cercava un modo per salutare gli amici del quartiere e “ba benen yoon” significa per l’appunto ‘arrivederci’. Iniziai a cantarlo e ognuno di loro mi seguì. La stesura del pezzo è avvenuta più di un anno dopo, al ritorno di Laye Ba a Napoli, dopo un periodo difficile in Africa. Salaam Aleikum è perciò un dialogo, una dichiarazione d’amore alla vita e non solo.

  1. Senza fà rummore

Questa non saprei come descriverla. Semplicemente è la mia prima canzone d’amore.

  1. Dimane comm’ ajere

Dimane comm’ ajere è un bambino che continua a correre spensierato, è la parte di noi stessi ignara che al mondo possa esistere il male, il dolore. La parte che stenta a credere si possa agire guidati da qualcosa che non sia il cuore. Una sorta di Peter Pan disposto a sbagliare pur di conservare la sua natura sognante e pura.

  1. Serenata

Una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato. Non ha bisogno di descrizioni.

  1. Me sento sicuro

Me sento sicuro ha un po’ il sapore opposto a Dimane comm’ ajere. Qui il protagonista dorme e sogna. Insegue il suo mondo perfetto, abitato da un’unica antica tribù dove non esistono moneta, linguaggio e santità. Il risveglio gli sbatte in faccia la verità.

  1. 13 primavere

13 primavere è frutto di un momento ‘mistico’! Nata da una serata al centro storico organizzata da Claudio Domestico con Alessio Sollo, Francesco Di Bella, Cesare Isernia ed altri amici. Il titolo fu pronunciato per caso tra il pubblico da Francesco Maria Coraggio. Il resto invece lo interpretiamo ogni giorno in maniera diversa. Un giorno la capiremo anche noi!

La Maschera bio

Dal novembre 2014, anno di pubblicazione del disco "'O vicolo 'e l'alleria", La Maschera si impone nel panorama musicale napoletano come una tra le realtà indipendenti più interessanti e di maggiore appeal sul pubblico. Uscito per l’etichetta Full Heads, l'album d'esordio è un viaggio tra i vicoli della città, il racconto in musica di storie, personaggi, amori, contraddizioni, vizi, sogni e speranze. Subito, il progetto si fa notare per il notevole tasso di sperimentazione, tanto da collocarsi, a pieno titolo, in un solco dal sound marcatamente "world": sintesi ben riuscita del variegato background musicale, dal rock degli Anni Sessanta/Settanta alla tradizione popolare, passando per il punk e il genere ska, dei componenti la band – Roberto Colella, voce, chitarre, sax e tastiere; Vincenzo Capasso, tromba; Alessandro Morlando, chitarre; Antonio "Gomez" Caddeo, basso e contrabbasso; Marco Salvatore, batteria –. A conferma dell'attitudine di ognuno alla contaminazione stilistica, arriva, nell'estate del 2015, l'incontro con Laye Ba, musicista senegalese: occasione di reciproco arricchimento umano ed artistico, da cui nasce il singolo "Te vengo a cerca'" – con relativo videoclip, girato nel quartiere popolare di Dakar –, distribuito digitalmente nell’aprile 2016 ed incluso tra i brani del prossimo disco. Durante la permanenza in Senegal, tra l'altro, La Maschera è ospite nelle tre principali TV nazionali, compresa l'emittente che fa capo al celebre musicista Youssou N’Dour. Non mancano, al contempo, i riconoscimenti in patria, tra cui figurano: Premio Rete dei Festival 2014, Premio La Radiazza - Giovani Suoni 2014, Premio San Gennaro Day 2015 e Premio Social World Film Festival 2017. Dal loro esordio nella scena indie, non si sono mai fermati, suonando in giro per l'Italia ed arrivando a calcare palchi rinomati, come quello del Meeting del Mare 2015, dell'Ecosuoni Festival 2016 e, soprattutto, del Teatro Bellini di Napoli, che registra, nell'aprile 2017, un sold out quasi immediato.

Roberto Colella, frontman del gruppo, ed Alessandro Morlando partecipano al progetto ideato dal sassofonista Daniele Sepe, "Capitan Capitone e i fratelli della Costa" (2016), prima, e "Capitan Capitone e i parenti della sposa" (2017), dopo: rispettivamente, in qualità di chitarrista, cantante ed autore, l'uno, e di chitarrista, l'altro.

Nel novembre 2017 uscirà, di nuovo per l'etichetta Full Heads, il secondo album de La Maschera, dal titolo "ParcoSofia", con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura".