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17:52:39 CASAGIOVE. Si è svolto nel pomeriggio del 9 novembre 2017, presso il Quartiere borbonico di Casagiove, il convegno “Io e l’altro. Chi è l’altro? #ilmondovirtuale” nell’ambito dell’Ottava giornata del Benessere psicologico. L’incontro è stata l’occasione per parlare dei cambiamenti nella vita quotidiana con l’avvento dei social network e di Internet.

Ha portato il suo saluto il sindaco di Casagiove, Roberto Corsale, che nel ringraziare ospiti e presenti ha ricordato il suo impegno personale nel far capire - soprattutto ai bambini - come l’uso degli strumenti tecnologici, essenziale risorsa dell’uomo contemporaneo, debba avere dei limiti, per riscoprire il valore delle cose semplici, del contatto umano.

Lucia Sarno, vice presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, ha posto l’accento sull’importanza dell’iniziativa, che nella sua ottava edizione coinvolge circa 400 professionisti in uno sforzo per difendere l’importanza della scienza-psicologica: una psicologa che non si limita a curare ma dedicata a creare il benessere, in un processo che si costruisce.

L’intervento di Enrico Tresca, psichiatra, dirigente del dipartimento di salute mentale dell’unità operativa di Caserta, nel ricordare come la salute mentale sia un obiettivo di professionalità molto diverse, tra cui certamente psicologi e medici psichiatrici, si è concentrato sui fattori sociali che concorrono al benessere mentale e sul ruolo delle istituzioni nel promuoverlo.

Il poeta e teologo don Giuseppe Centore ha alternato, nel suo intervento, aneddoti personali e la lettura di alcune sue composizioni, sull’importanza degli affetti e delle relazioni personali. Relazioni tra “io e l’altro” che nasce, secondo Centore, già dall’atto della creazione: “L’uomo nasce nel dialogo, nella relazione”. Le persone crescono nel dialogo, anche in questa società in cui le persone devono costantemente adattarsi alle aspettative altrui. Relazioni “tra io e l’altro” che possono essere svolte nella maniera più poetica e santificatrice quando sono segno del rispetto dell’amore”.

L’assessore alle Politiche sociali del comune di Casagiove, Pietro Nardi, ha costruito il suo intervento esponendo i pericoli che possono annidarsi dietro le nuove tecnologie. Ha quindi ricordato che le istituzioni pubbliche, in particolare gli assistenti sociali, devono avere gli strumenti per farsi carico di situazioni di criticità e devono poter intervenire per decifrare segnali di disagio.

L’assessore alla Salute e al Benessere della Famiglia, Lucia Carla Savignano, ha esposto le complicazioni derivanti da un uso eccessivo delle nuove tecnologie digitali e i modi corretti con cui approcciarsi. Un uso intensivo e totalizzante di queste tecnologie, secondo la dottoressa Savignano, può causare veri e propri fenomeni di dipendenza e di ansia da utilizzo, oltre all’insorgere anche problemi di tipo fisiologico, come - tra gli altri - problemi alla vista e alla postura.

La psicologa Clementina Altiero ha posto l’accento sui nuovi mezzi di comunicazione che hanno preso il sopravvento sulle relazioni interpersonali classiche. Nuove comunicazioni che non sono di per se negative o positive: bisogna promuovere il corretto uso delle nuove tecnologie per evitare l’insorgere di patologie; non perdere di vista il rapporto, il calore umano e non sostituire quindi i rapporti umani con rapporti virtuali. Nel mondo virtuale si assisterebbe, secondo Altiero, ad un appiattimento delle relazioni e a conseguenti disturbi dell’ego: nel mondo virtuale non c’è un vero rapporto con l’altro, immaginiamo le reazioni dell’interlocutore, con tutti i problemi che ne conseguono. Ha concluso lanciando un monito: non lasciarsi manovrare dal mondo virtuale, ma averne il controllo. Non rifiutare le tecnologie ma usarle in modo consapevole.

Mariangela Memola, psicoterapeuta dell’età evolutiva ha spiegato che “i bambini di oggi nascono immersi nel mondo virtuale, già i neonati vengono a contatto con cellulari e simili usati dai genitori per intrattenerli senza sapere che questo potrà generare problemi in futuro. La capacità innata dei bambini di approcciarsi alle nuove tecnologie, anche prima di imparare a leggere e scrivere, non deve far dimenticare che è importante gestire questo mondo virtuale. Si rischia di far insorgere nei bambini difficoltà a comprendere le proprie emozioni tendendo all’isolamento, spesso con la complicità dei genitori che confondono il silenzio dei bambini con tranquillità. Nel meccanismo perverso del mondo virtuale, anche i bambini pensano di poter ottenere tutto con un “clic” e quindi indurrà il bambino a pensare che tutto sia immediatamente ottenibile, rifiutando le attese. Gli adulti hanno il dovere di guidare i bambini verso questo mondo virtuale, nel suo corretto utilizzo per evitare l’insorgere di ansia, di disturbi dell’apprendimento, l’incapacità di concentrarsi. Infine quindi, imparare a dare il buon esempio, limitare l’utilizzo di cellulari a tavola - ad esempio - e rifiutare l’accesso a cellulari e simili per bambini molto piccoli, vigilare sul tempo da esso dedicato alle tecnologie e al mondo virtuale spiegando al contempo i rischi e i pericoli di internet”.


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