10:58:40 Chi si aspettava un verdetto risolutore nell’udienza al Consiglio di Stato di ieri per il Comune di Lecce è rimasto deluso: fino all'8 febbraio il sindaco salentino, Carlo Salvemini, può continuare a contare su una maggioranza certa, con la disputa sulla questione governabilità rimandata di tre mesi.
La Terza Sezione del Consiglio di Stato ha confermato infatti con una ordinanza il decreto monocratico già emesso dal suo presidente subito dopo la sentenza del Tar Puglia che aveva accolto i ricorsi dei legali del centrodestra locale sancendo così il cosiddetto caso dell'anatra zoppa e spostando dalla parte di Perrone, Giliberti e degli altri esponenti della minoranza l'ago della bilancia. Ma quali sono le ricadute su Maddaloni di questa decisione, vista la situazione speculare del ricorso dei candidati esclusi dal consiglio dell’ex sindaco De Filippo? Questo è ancora da vedere. Al momento l’unica certezza è rappresentata dal fatto che i due Tar si sono espressi entrambi in favore dell’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione che ha superato il 50% al primo turno pur perdendo poi il ballottaggio. C’è da dire che la volontà di approfondire la questione da parte del consiglio di Stato tiene aperta la porta ad un’interpretazione differente, cosa che viene rafforzata dalla sospensiva di Lecce che congela l’efficacia del dispositivo del Tar, lasciando al primo cittadino la cui coalizione è andata sotto al primo turno, ma ha vinto il ballottaggio il premio di maggioranza secondo il principio della governabilità. Il verdetto di febbraio arriverebbe a ridosso della convocazione dei comizi elettorali con il rischio per Maddaloni, in caso di un eventuale ricorso, anche di un giudizio durante la campagna elettorale.