18:44:25 CAPUA. Dottore Antropoli, ieri nella sua città si è verificato un episodio, la diserzione del consiglio comunale da parte della maggioranza, che mette a nudo tutte le difficoltà che stanno avendo il suo successore e la sua squadra.
«Approssimazione e irresponsabilità politica, purtroppo stanno caratterizzando questi mesi di governo della città di Capua. Questa è un’amministrazione che non ha un’idea e che non produce progetti. Le sembra possibile che, in appena quindici mesi sono stati cambiati dieci assessori? Quale continuità di lavoro si è data con questi cambi vorticosi?».
Eppure questa doveva essere l’amministrazione della primavera capuana, quella che doveva aprire una nuova stagione di governo…
«Anziché instaurare un clima di caccia alle streghe gli amministratori di maggioranza avrebbero fatto bene a completare le opere che noi abbiamo lasciato alla città. Addirittura, anziché sfruttare le enormi occasioni nate dal lavoro delle mie giunte, si corre il rischio paradossale di avere dei danni da progetti che avrebbero dovuto essere un volano per Capua con l’apertura di pericolosi contenziosi per le casse comunali».
Accuse pesanti le sue. In che modo la giunta Centore avrebbe trasformato un’opportunità in un contenzioso?
«Ci sono tre casi che fotografano la non-amministrazione di chi governa Capua. Partiamo dalla questione campo profughi. Siamo di fronte al primo caso di federalismo demaniale che la mia giunta ha realizzato. Abbiamo liberato l’area dopo quarant’anni dai rom, ne siamo entrati in possesso. Abbiamo indetto una gara d’appalto per la riqualificazione di quello spazio nel cuore di Capua che finalmente può tornare alla città e l’attuale esecutivo ferma i lavori della ditta alla quale non fa firmare la convenzione mettendosi a rischio di un contenzioso. Stesso modo di operare o non operare con l’aeroporto. Nonostante sia stato completato l’iter, nessuno è andato all’Enac per avviare i lavori della pista che rappresenterebbero una spinta ulteriore per il polo aerospaziale. Ancora per il parcheggio del Pizzi si è perso un anno e mezzo in più che porterà a rivedere ii termini della gara. Eravamo di fronte a operazioni a costo zero per le casse comunali già completate che si sta avendo la capacità di far diventare un boomerang».
Come è cambiata Capua in un anno e mezzo?
«Nei miei dieci anni Capua era una città prestigiosa, centrale in ogni dinamica politica, amministrativa e culturale. Siamo stati un esempio per tutti. Oggi Capua è isolata, paralizzata amministrativamente, incapace di produrre iniziative nuove e di completare le vecchie, chi guida la città viene tenuto a distanza dai cittadini. Siamo di fronte ad una città che non riesce a convocare una conferenza dei servizi per completare l’iter del Puc, che non riesce a riscuotere i soldi che deve dalle cooperative nonostante delle sentenze passate in giudicato».
