18:01:00 MADDALONI. Oggi Andrea De Filippo sembra diventato l’approdo di molti a Maddaloni, Antonio Di Nuzzo lei come se lo spiega?
«In maniera molto banale le rispondo che, evidentemente, e, aggiungo, finalmente hanno capito... Che De Filippo sia una possibilità per Maddaloni io lo dico da cinque anni... Con lui sono stato tra coloro che hanno fondato il progetto di Maddaloni nel cuore sdoganando un concetto che oggi sembra andare per la maggiore in città: la salute pubblica. Già nel 2013 abbattemmo gli steccati ideologici mettendo ciascuno a disposizione della città la propria storia e le proprie competenze al servizio di Maddaloni. La grande forza di De Filippo è stata quella di riuscire ad aggregare storie ed identità differenti e ad amalgamarle con un solo ed unico fine: il bene Comune. Ma la grande forza di De Filippo è stata anche quella di saper dire molti no, cosa non comune in politica».
Maddaloni nel cuore, per la terza volta consecutiva, partirà da lei per cercare di accompagnare De Filippo alla vittoria nella prossima primavera?
«Lei dà per scontato che si vota la prossima primavera? Io non mi sento di avere le sue stesse certezze... C’è un ricorso al Tar che va discusso nel merito e che, noi, siamo convinti possa darci ragione. Se così non dovesse essere, sicuramente faremo la nostra parte per il bene di Maddaloni nella maniera migliore possibile. Maddaloni nel cuore è la mia casa, ma, chiaramente, deve continuare a rappresentare il luogo di sintesi delle intelligenze maddalonesi per poter finalmente, dare slancio alla città. Se così sarà, è chiaro che nessun posto è bello come casa propria... viceversa, valuterò con il gruppo di amici che è sempre stato al mio fianco come muoverci».
A bocce ferme cosa si sente di dire ai consiglieri dimissionari?
«Se sono così convinti che affidare la città ad un burocrate sia stata la scelta migliore da fare... Mi piacerebbe sapere cosa raccontano ai loro elettori quando questi chiedono risposte su un piano traffico che non c’è, su strade colabrodo, su una raccolta rifiuti che non è in grado di soddisfare le esigenze della città. Mi piacerebbe capire se, per loro, il fatto che De Filippo non sia più sindaco sia sufficiente per accettare una città ferma, in cui non si pianifica il futuro, si perdono opportunità e, soprattutto, in cui i servizi sono fermi all’anno zero».
Da consigliere comunale e in campagna elettorale, ha sempre posto grande attenzione alle periferie della città. Oggi qual è il loro stato di salute?
«Ogni giorno prego che non venga a piovere per evitare che via Cancello si allaghi... Purtroppo la fotografia del disastro delle periferie maddalonesi sono il cimitero, dove occorre restituire dignità ai nostri defunti e garantire un minimo di sicurezza a coloro che gli vanno a fare visita e via Cancello dove c’è bisogno di un’azione amministrativa seria che, con la nostra squadra avremmo potuto mettere in campo e non solo promesse da marinaio che non fanno altro che esasperare i cittadini che, si trovano nella scomodissima condizione di coloro che, oltre a subire il danno, si devono pure sentire presi in giro... Dov’è il collettore promesso da De Luca? Lo aspettiamo tutti con ansia».
La priorità per Maddaloni?
«La normalità. Mi piacerebbe che un giorno la città si svegliasse e si trovasse finalmente ad essere normale. Lo sforzo al quale dobbiamo protendere è quello di fare in modo che i servizi essenziali diventino una routine per Maddaloni e non una conquista. Nel mese che abbiamo amministrato abbiamo fatto vedere ai maddalonesi come la pensavamo gettando le basi per quel processo di normalizzazione che, purtroppo, è stato arrestato. Pulizia delle strade, mensa scolastica, raccolta dei rifiuti, sfalcio dell’erba, segnaletica sono cose che dovrebbero rappresentare l’ordinaria amministrazione. Addirittura, chi governa non dovrebbe nemmeno porsi di questi problemi, dovendo pensare alla pianificazione delle grandi opere e dei grandi progetti. Oggi tutto ciò non accade. Si fa passare una buca asfaltata come un grande successo da parte dell’amministratore di turno. Ovviamente, non è così. E’ necessario alzare l’asticella. Per farlo, ovviamente, è indispensabile rompere con un certo tipo di politica che fa dell’uovo oggi la sua stella polare... »
