MADDALONI. Si conoscerà, verosimilmente entro fine anno il destino del consiglio comunale di Maddaloni. Il Tar, infatti, ha deciso di discutere nel merito il ricorso presentato dai candidati non eletti delle liste di Andrea De Filippo, che chiedono una diversa attribuzione del premio di maggiornaza rispetto a quella fatta dalla commissione mandamentale che ha premiato la coalizione perdente al ballottaggio che, però, al primo turno ha superato il 50%, rinviando il verdetto alla prossima udienza che sarà fissata tra metà novembre e metà dicembre.

In quella circostanza, i giudici del tribunale amministrativo avranno un precedente importante dal quale partire per la loro decisione: Lecce. Il 12 ottobre, infatti, il Tar si esprimerà sul ricorso presentato da Mario Giliberti, candidato sconfitto del centrodestra, contro Carlo Maria Salvemini, sindaco del centrosinistra al quale è stato attribuito per il principio della governabilità il premio di maggioranza, nonostante le liste del suo avversario, al primo turno, abbiano raccolto una percentuale superiore al 50% così come è successo per Razzano e De Filippo. Il principio della governabilità è stato applicato come prassi consolidata nell’ultima tornata elettorale sia a L’Aquila, che ad Avezzano che a Lecce. In base all’attribuzione dei seggi fatta dalla commissione mandamentale per la coalizione Razzano sono stati eletti 5 consiglieri del Pd (Campolattano, Imperia Tagliafierro, Reitano, Tontoli e Michele Russo), 2 dell’Udc (Sferagatta e Farina), 2 di Città di Idee (Sforza e Cafarelli) 2 di Calatia Libera (Lutri e Di Silvestro), 2 di Campania Libera (Iacobelli e il candidato sindaco Razzano, che naturalmente aderirà al Pd), e 1 Maddaloni E’ (Francesco Lombardi). Per la coalizione De Filippo, invece, 3 sono le caselle di Maddaloni nel Cuore (Capuozzo, Antonio Di Nuzzo e Siviero), 2 quelle di Forza Italia (Merola e Giuseppe Magliocca), 1 Maddaloni Libera (Valerio Stravino), e 1 Rinascita Maddalonese (Teresa Esposito). Completano il consiglio comunale Luigi Bove e Francesca Benenati per il Patto per Maddaloni, e l’ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Giulio Carfora. Viceversa, se passasse la tesi dei ricorrenti, il consiglio comunale dovrebbe essere composto da 6 consiglieri di Maddaloni nel cuore, Forza Italia 4, Rinascita maddalonese 2, Maddaloni libera 2, Maddaloni futura 1. All’opposizione, invece, andrebbero Razzano, 3 consiglieri del Pd, uno a testa per Città di idee, UDC, Calatia libera e Campania libera a cui si andrebbe ad aggiungere il candidato sindaco del Patto per Maddaloni Luigi Bove. Chiaramente, se la composizione del consiglio dovesse essere la seconda, si annullerebbe il ribaltone del 27 luglio con le dimissioni dei tredici consiglieri che hanno determinato, per ora, la fine anticipata dell’amministrazione De Filippo. Un parere favorevole del Tar, infatti, nel modificare la composizione del consiglio comunale, andrebbe ad annullare anche le tredici firme visto che, la metà dei consiglieri, in realtà non sarebbe tale.