Pensieri, sensazioni, ma anche fatti che lo hanno portato ad uccidere il giovane attivista gay Vincenzo Ruggiero: Ciro Guarente, se da un lato non parla con i magistrati, dall’altro annota tutto a penna in una sorta di diario.

L’ex marinaio scrive tutto da quando si trova in carcere. E, nei suoi appunti, sono emersi particolari interessanti sui quali, ovviamente, gli inquirenti stanno lavorando. In primo luogo la gelosia per il rapporto tra la trans Heven Grimaldi e il 25enne di Parete, sarebbe stata istigata da qualcuno. In secondo luogo, Ciro parla di un complice che lo avrebbe aiutato a disfarsi del corpo viste le oggettive difficoltà riscontrate dall’assassino. Vincenzo era circa un metro e novanta, mentre, Ciro a malapena supera il metro e sessanta. Gli inquirenti continuano a cercare l’arma del delitto e la testa del giovane che, ancora non si trovano. Intanto, nella giornata di ieri, nell’appartamento di Ponticelli, sono stati sequestrati gli attrezzi che Guarente usava per il suo hobby di restauratore e che, potrebbero essere stati utilizzati, questa volta per fare a pezzi il corpo dello sfortunato Vincenzo.