Vincenzo Ruggiero è stato sparato con una pistola calibro 22: lo ha stabilito il pool di tecnici che sta lavorando al caso dell’omicidio del 25enne di Parete ucciso per gelosia della trans Heven Grimaldi.

La procura di Napoli Nord sta ricostruendo con l’aiuto delle forze dell’ordine tutti i tasselli dell’intricata vicenda che c’è dietro l’omicidio dell’attivista gay. Grazie alle prove raccolte e agli accertamenti sui resti del giovane è stato possibile stabilire come Ciro Guarente, per qualche ora, si sia sostituito a Vincenzo per far credere che il ragazzo si fosse allontanato volontariamente. Nella sera del 7 luglio, intorno alle 20, Ciro ha chattato con il cellulare di Vincenzo con un suo amico dicendo che non sarebbe andato all’appuntamento. L’ex marinaio, però, si è tradito in un passaggio: ha salutato l’interlocutore di Vincenzo con il termine “amica”, mentre, abitualmente il 25enne di Parete utilizzava quello di “amika” un dettaglio importantissimo utile agli inquirenti per far capire che qualcosa era successo. Alle 20 Vincenzo era già morto? Era privo di sensi e poi è stato ucciso nel garage dell’orrore a Ponticelli? Gli inquirenti sono al lavoro per capire cosa sia successo. Per ora Ciro non parla, ma questo suo atteggiamento non gli è servito per fermare gli inquirenti.