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“L’irresponsabilità politica e l’incapacità del centrosinistra non conoscono confini e sembrano accanirsi in particolar modo sulla città di Maddaloni. Le contestuali dimissioni dei 13 consiglieri rappresentano certamente un atto grave che penalizza la comunità cittadina, ma sono solo l’ultimo affronto ad una Città che ha bisogno di un sindaco operativo per affrontare le diverse emergenze che attendono una risposta da tempo.

Dopo aver prorogato i termini per l’attività estrattiva e dimostrato, attraverso le parole del generale Alineri, l’inadeguatezza nel gestire le difficoltà del Villaggio dei Ragazzi, ora il Pd ha consegnato la Città nuovamente nelle mani del commissario prefettizio. Questo era il cambiamento che il centrosinistra aveva in mente per Maddaloni? Il coordinamento provinciale di Forza Italia esprime pieno sostegno ad Andrea De Filippo che ha dimostrato sin dal primo giorno di queste poche settimane dal ballottaggio di avere le caratteristiche per amministrare al meglio Maddaloni e quindi essere l'ottimo Sindaco che manca alla città."

E’ la nota del consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Caserta, Gianpiero Zinzi. Duro è anche l’affondo della mozione Orlando che, con un documento pesantissimo, inchioda alle responsabilità Pd e centrosinistra. «La vicenda politico-amministrativa di Maddaloni non permette il silenzio. Sono note le posizioni, all’interno del Partito Democratico, che hanno portato alla scelta della compagine politica e all’individuazione del Candidato Sindaco. E’ altrettanto noto che, ed è doloroso doverlo richiamare, alcuni di noi, critici sul percorso, non certo sulle personalità in campo, avevano intravisto i rischi e le difficoltà da altri negate. E’ evidente che non avrebbe giovato al PD sostenere ulteriormente polemiche e controversie, così come è chiaro che non si è voluto tenere conto neanche di segnali evidenti che venivano dalla Città e dallo stesso interno del Partito. Ma questo è quello che è stato, con l’amarezza di vedere il Partito protagonista di una sconfitta che più che elettorale è del tutto politica e che sarebbe ingeneroso, oggi, addebitare al solo candidato Sindaco. Cosa diversa è, invece, quello che è accaduto ieri dentro e fuori il Consiglio comunale di Maddaloni. Cosa diversa è, nella quarta Città della Provincia, con la storia e la tradizione politica e culturale di quella Città, mettere in campo una strategia che condanna Maddaloni alla ingovernabilità politica e il Partito Democratico ad una sorta di annullamento e di rinuncia al ruolo di guida dei processi sociali e politici. Sarebbe stato necessario aprire una riflessione attenta, consapevole anche degli errori commessi, piuttosto che apparire oggi come quelli che impediscono alla Città di essere governata.

Sarebbe stato utile dimostrare la responsabilità anche nella sconfitta elettorale conseguente al ballottaggio, piuttosto che praticare atti di forza che appaiono incomprensibili ad una Città che chiedeva e chiede di potersi rilanciare – si legge nel documento - Avremmo preferito che il PD avesse messo in campo la disponibilità, con paletti chiari e tempi definiti, a dare un governo di programma a Maddaloni, incentrato su pochi e forti punti, nell’interesse della comunità messa in difficoltà dalla cattiva gestione della passata amministrazione. Avremmo voluto che fossero altri, in primis il Sindaco eletto, ad assumersi la responsabilità di negarsi al confronto e di impedire il governo di Maddaloni. Così non appare; non è questa la percezione che si ha di quello che ha portato ieri allo scioglimento del Consiglio comunale alla sua prima seduta. Si apre oggi all’interno del Partito Democratico, inevitabilmente, una discussione che deve essere forte e franca. Si delinea oggi chiaramente, e alla vigilia di centrali appuntamenti politici ed elettorali, la necessità di esplicitare, ed evidentemente e rapidamente cambiare, quella linea politica che ci ha portato in tanti, troppi grandi centri della Provincia a perdere, a volte anche quando era oggettivamente quasi impossibile. Invitiamo il Commissario provinciale a farsi carico di questa emergenza e a tutti i democratici casertani a riportare ogni discussione, a maggior ragione in vista degli appuntamenti sopra richiamati, nell’alveo di un confronto leale, sereno e oggettivo, ricostruendo tutte le ragioni dello stare insieme e dell’unità senza presunzioni di primazie che, alla luce dei fatti, si sono dimostrate del tutto fantasiose. Bisogna che ci si rimbocchi le maniche e che noi tutti si cominci ad adoperare la umiltà ed il confronto. Nell’interesse del PD e nell’interesse delle comunità che ci candidiamo a governare».

 

      


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