Lucrezia Cicia, da un suo post su Facebook si è sviluppato un polverone in Forza Italia…
«Evidentemente serviva che qualcuno cominciasse…. Il malessere in Forza Italia non è solo il mio. Non siamo di fronte al capriccio del singolo, ma al rischio di distruggere un patrimonio politico, elettorale e valoriale inestimabile. Ricordo a me stessa che alle ultime elezioni regionali, pur tra milioni di difficoltà e con tante critiche da parte di molti, la lista di Forza Italia ha raccolto quasi ottantamila voti. Che fine hanno fatto quei voti? Come stiamo dialogando con chi, a prescindere, ha dimostrato di avere fiducia in quel progetto? La verità è che non stiamo facendo nulla se non far entrare nel partito terze linee di altre formazioni. Aversa insegna… ».
Proprio da Aversa è partita la ‘rivolta’.
«E non poteva essere altrimenti. Voglio ricordare ancora una volta a me stessa che, un anno fa, al ballottaggio si è scontrata Forza Italia contro Forza Italia con De Cristofaro e Dello Vicario. Oggi, che quelle difficoltà potevano rientrare, abbiamo una giunta di centrosinistra. Le sembra possibile?».
E’ chiaro che il suo bersaglio è Zinzi.
«Io non ho bersagli. Zinzi è un amico, siamo nati addirittura lo stesso giorno, come potrei essere contro di lui… Io chiedo che Forza Italia faccia Forza Italia, governi i processi del territorio, dia voce ai suoi dirigenti storici, permetta ai giovani con idee e voti di governare. E’ scandaloso che una ragazza come Federica Turco stia a casa.
Come pensiamo di avvicinare le nuove generazioni alla politica se poi, chi ha idee, seguito, entusiasmo e voti viene calpestato? Se Forza Italia torna a svolgere il ruolo che ha sempre avuto, il partito è in grado di soddisfare i desiderata di tutti, altrimenti corriamo il rischio di diventare una forza residuale nella provincia più azzurra d’Italia».
Le ultime comunali come le valuta?
«Un disastro. A Piedimonte abbiamo perso. Non siamo stati capaci di dare forza ad un sindaco che ha governato bene come Giovanni Schiappa che è riuscito a rilanciare Mondragone. Con l’aiuto dell’onorevole Di Girolamo ha tenuto unito il partito, nonostante gli attacchi interni. Il capolavoro lo abbiamo fatto a Maddaloni. Abbiamo permesso che il centrodestra si polverizzasse senza mai costruire un tavolo che ci consentisse di provare a mettere assieme tutte le forze. Il risultato: una listarella ininfluente che va a casa con il suo sindaco dopo appena un mese… Non ho mai visto nella mia vita politica che il primo consiglio comunale è anche l’ultimo di un’amministrazione… ».