CASERTA. Agenti della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Napoli stanno portando a termine in queste ore tra Napoli e Caserta un provvedimento restrittivo della liberta personale nei confronti di otto persone, disposto dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica. Gli arrestati sono dirigenti e funzionari della direzione sanitaria dell'ospedale 'Sant'Anna e San Sebastiano' di Caserta, oltre che diversi imprenditori napoletani e casertani titolari di importanti aziende nel settore dei servizi sanitari ed ospedalieri.

L'indagine riguarda l'affidamento e gestione degli appalti all'interno di detta struttura sanitaria pubblica e ha permesso di accertare, secondo la ricostruzione accusatoria, la manipolazione di varie gare di appalto per decine di milioni di euro, a fronte di tangenti di somme denaro o altre utilità, nonché innumerevoli falsità in atti pubblici che sono risultate commesse, per omettere i controlli sul corretto svolgimento dei servizi da parte dalle ditte affidatarie ed eludere le attività investigative in corso senza osserva il Gip ''il benché minimo interesse per la tutela della salute dei pazienti e la tutela degli interessi dell'Ospedale di CASERTA''.

Figura cardine dell’inchiesta è Carmine Iovine, già Direttore della Direzione Medica di Presidio Ospedaliero dell'Azienda Sanitaria di Caserta, successivamente, dell'Unità Operativa Complessa Programmazione e Pianificazione Sanitaria della predetta Azienda Sanitaria, cugino dell’ex primula rossa Antonio Iovine, oggi collaboratore di giustizia. Dall’inchiesta emerge che Carmine Iovine emerge che il dirigente medico faceva evidente 'mercimonio' di posti di lavoro sia presso l'ospedale che presso le stesse ditte affidatarie dei servizi. Non c’è, comunque, alcun legame con il clan dei Casalesi, dal momento che Carmine Iovine avrebbe agito in piena autonomia. Ci sono, anche sedici indagati a piede libero.