CERVINO. Il paese descritto come quelli che si disprezzano nei film di camorra: è lo scenario presentato in mondovisione dal sindaco Giovanni De Lucia durante un servizio di ‘Chi l’ha visto’ sull’omicidio di Giovanni Piscitelli.
Come un padre con un figlio, nella modalità più estrema di un paragone molto scomodo ma che deve far capire come è stato disegnato il piccolo paese della Valle di Suessola. Imprese che minacciano di morte il primo cittadino (dove sono le denunce?), traditori sparsi qua e la che aspettano soltanto la sua fine politica ed amministrativa, dove regna sempre e comunque l’omertà.
Un breve intervento che presenta nel modo più orribile un paese di 5mila abitanti all’Italia intera: certo, se una persona di Bolzano si va a documentare su Cervino nota, dal 2006 al 2009 ben tre omicidi, due di camorra e l’altro con vittima un sindaco e allora pensa col terrore nella mente e gli potrebbero tremar le mani. La realtà descritta da un sindaco che sbeffeggia in quel modo i cittadini che lo hanno portato ad indossare la fascia tricolore, il paese che gli ha permesso di diventare consigliere provinciale e di renderlo più importante agli occhi dei popolo casertani, non è esattamente quella. Un comportamento scorretto, perché si può anche criticare un figlio, ma in privato, guardandolo negli occhi e non davanti a migliaia di spettatori. Ricordiamo un aneddoto: durante la sfilata con la quale si festeggiò la proclamazione a sindaco dell’avvocato De Lucia, fu trovato un oggetto bruciato fuori l’abitazione di un ex assessore, candidato nella lista avversa a quella dell’avvocato. Su quell’episodio mai una parola, ma può darsi che sia stata una bravata di qualche ragazzo. Come d’altronde il pupazzetto impiccato fuori al Comune, o la sua foto su un manifesto da morto. E proprio Giovanni De Lucia, nei comizi elettorali del 2014 si permise di criticare l'operato del sindaco Giovanni Piscitell su un argomento di materia Urbanistica e a cui non ci poteva mai essere una replica. Ma una domanda dopo le esternazione del sindaco sorge spontanea: perché amministra un paese i cui cittadini sono omertosi e traditori e le cui imprese minacciano di morte i politici? La giornalista di “Chi l’ha visto” glielo avrebbe dovuto chiedere e non sappiamo se magari lontano dai riflettori lo abbia fatto. Un proverbio afferma: “Non sputare nel piatto dove mangi”, questo calza a pennello per il sindaco Giovanni De Lucia. Un avvocato che invece di difendere il proprio paese lo ha travestito di Gomorra e mandato in pasto agli avvoltoi. Intanto la Tari aumenta del 10%, l’acqua dai rubinetti ne è sempre di meno, non ci sono spazi per bambini, a breve non ci sarà neanche più spazio per nuovi morti (l’ampliamento del cimitero è ancora a zero) esteticamente il paese sembra uno dell’800. Il sindaco avrebbe fatto meglio a pensare ai problemi del paese invece di schiaffeggiarlo in quel modo in una trasmissione televisiva. Cervino non è e non sarà mai quello dichiarato da chi doveva essere un padre e invece è stato un giudice: è un paese dai mille difetti, del quale si potrebbe scrivere un romanzo, magari a tinte gialle o di un amore tormentato, ma mai criminale. Mai.