CARINOLA. Di nuovo un incidente, l'ennesimo, ieri sera, lungo il tratto di Appia che attraversa il territorio di Carinola. Ancora un sinistro dunque,in un pezzo di strada che ormai residenti e automobilisti in transito, hanno ribattezzato la via della morte, anche se,per fortuna, almeno questa volta, i conducenti dei due veicoli scontrantisi ,sono rimasti sostanzialmente illesi.
Sempre le stesse le cause alla base degli impatti: alta velocità, grande flusso di auto, scarsa visibilità e un crocevia pericolosissimo, il cui coefficiente di rischio si impenna nei mesi estivi per effetto del griviglio di mezzi agricoli, talvolta di grandi dimensioni, che utilizzano l'Appia, nelle cui adiacenze si dispiegano numerosi ed importanti fondi di colture intensive,strategici per l'economia del posto. Sul luogo dell'impatto, ricadente nell'ormai tristemente noto km 180, si è immediatamente recata una pattuglia della Polizia, che ha provveduto dapprima ad arrestare il traffico, onde procedere ai rilievi e agli accertamenti del caso, e successivamente al suo smaltimento per normalizzare la situazione. Tuttavia, l'episodio ha riattizzato le antiche polemiche che muovono da più fronti, per primo quello dei residenti, i quali chiedono a gran voce alle autorità preposte l'adozione di provvedimenti finalizzati ad eliminare tutti gli stati di pericolo attualmente rinvenibili. Per il passato sono stati numerosi e accorati gli appelli rivolti all'Anas,alla Prefettura e al Comune. Ai Carabinieri di Carinola fu invece consegnata per conoscenza, come del resto al Comando di Polizia Municipale, una petizione popolare che chiedeva agli.organismi competenti di verificare se non ci fossero le condizioni per procedere alla installazione di un impianto semaforico. Pochi giorni dopo il sinistro mortale dei primi di luglio in cui ha perso la vita un giovane Maresciallo della Finanza, originario di Teano, ma in forza alla Compagnia di Marcianise, è stato invece l'ex Sindaco Gennaro Giovanni Mannillo a ricordare come con la sua Giunta era arrivata a pianificare la realizzazione di un impianto autovelox a Croce di Casale per scoraggiare l'alta velocità. Il progetto però fu fatto cadere nel vuoto dal suo successore, Luigi De Risi, oggi aderente al Partito Democratico.
