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CASERTA. Non ci sono certezze sulla prossima legge elettorale che dovrà essere adottata per scegliere il nuovo parlamento. Gli scontri, le frizioni e la sostanziale paralisi che si è venuta a creare nel dibattito parlamentare rispetto alla possibilità di mettere in campo un sistema nuovo portano a pensare, che, alla fine, si voterà con il cosiddetto “consultellum”, l’italicum emendato dalla consulta.

Se le cose dovessero andare così, in provincia di Caserta ci si starebbe già organizzando, soprattutto per individuare i nominativi dei capilista bloccati (quelli che avrebbero l’elezione garantita in parlamento) nei due collegi in cui si andrebbe a dividere Terra di Lavoro.

Il movimento più interessante, riguarda, soprattutto il Partito democratico dove sta prendendo forma un importante accordo a tre tra Camilla Sgambato, Pina Picierno e Stefano Graziano.

La deputata sammaritana, forte anche della rete costruita all’ultimo congresso nazionale con la mozione Orlando (il marito Giuseppe Stellato è il coordinatore regionale dell’area) sarebbe pronta a correre al Senato con le preferenze come portacolori di tutto il gruppo campano del Guardasigilli e con il sostegno sia della Picierno che di Graziano.

Ricordiamo che il collegio senatoriale, se non dovessero cambiare le cose, è unico per tutta la Campania e che, al momento, non ci sarebbero capilista bloccati.

Il collegio camerale di Caserta, andrebbe, se l’accordo si dovesse chiudere a Pina Picierno che lascerebbe l’Europa, per ritornare a Roma, ruolo che le è più congeniale e nel quale riesce ad esprimersi sicuramente al meglio.

Nell’agro aversano, invece, il capolista, sarebbe Stefano Graziano, consigliere regionale e presidene del partito campano che, pure dopo il mezzo giro a Palazzo Santa Lucia, vorrebbe rientrare in Parlamento. L’elezione di Graziano, libererebbe la casella in Regione a Lucia Esposito, futura senatrice, dopo l’elezione di Enzo Cuomo a Portici che, però, vorrebbe dire la sua alle prossime politiche.

La componente pittelliana, infatti, non appare intenzionata a giocare un ruolo da comprimaria nella corsa al Parlamento sopratutto potendo contare su una senatrice uscente. Altro nome che vorrà dire la sua è, sicuramente, quello di Gennaro Oliviero che puna a rompere lo schema che si sta costruendo tra Picierno, Graziano e Sgambato. Dopo tre elezioni consecutive in parlamento, ritiene di essere pronto per il grande salto. Oliviero è disponibile a giocarsi il tutto per tutto anche al Senato. Sono tantissimi gli aspiranti ad uno scranno nella capitale. Partiamo dagli uscenti i deputati Carlo Sarro e Giovanna Petrenga di Forza Italia e Fratelli d’Italia correrebbero per il loro terzo mandato, così come il senatore Enzo D’Anna di Ala (anche se in realtà il suo sarebbe il secondo mandato pieno), mentre le due signore del Pd, la senatrice Rosaria Capacchione, la senatrice del M5S Vilma Moronese e il senatore ex montiano Lucio Romano correrebbero per il loro secondo mandato, così come accadrebbe per il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro. Detto degli uscenti, quali potrebbero essere le new entry del prossimo parlamento? Partiamo da Forza Italia, il partito (all’epoca era il Pdl) che ha monopolizzato la tornata del 2013.

La prima novità potrebbe essere rappresentata dal consigliere regionale e coordinatore provinciale del partito Gianpiero Zinzi che non ha mai fatto mistero di puntare al parlamento, ma che, però, in Regione sta benissimo e, quindi, non ha intenzione di fare follie per conquistare Roma. In soldoni se sarà messo nelle condizioni di poter essere eletto, si giocherà tutte le sue carte... Per Zinzi prende sempre più forma la possibilità di una candidatura come “bloccato” nel listino di Caserta città dove il suo gruppo, gli ex Caserta nel cuore, avrebbero individuato nel consigliere comunale uscente Rino Zullo, dirigente medico dell’Asl, il possibile nome da schierare con le preferenze. L’altro nome nuovo del centrodestra, potrebbe essere quello dell’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli. Il medico cinque anni fa venne candidato in una posizione al limite alla Camera e la vittoria di Pierluigi Bersani gli impedì di fare il grande salto in parlamento. Questa volta potrebbe e dovrebbe essere la volta giusta indipendentemente da quale sarà la legge.

Outsider potrebbe essere Vittorio Romano, coordinatore regionale dei circoli Forza Silvio e marito di Noemi Letizia, la ragazza di Casoria che ha avuto l’onore di avere come ospite della sua festa di diciotto anni l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

In un modo o in un altro protagonista potrebbe essere anche Lucrezia Cicia, seconda più votata alle ultime regionali nel centrodestra, che, allo stato potrebbe giocarsi due canches: o entrare in Regione con Gianpiero Zinzi in Parlamento, o tentare lei stessa la scalata a Roma come una sorta di ricompensa dopo il brillante risultato del 2015 vanificato dalle storture della legge elettorale.

In casa azzurra, poi, alte sono anche le quotazioni del consigliere regionale del Nuovo Psi Massimo Grimnaldi che, dopo tre mandati in Regione, vorrebbe fare il grande passo a Roma. Grimaldi, se dovesse essere eletto, lascerebbe il posto a Napoli al primo dei non eletti, l’ex consigliere provinciale Nicola Marino.

Pronto a tuffarsi nell’agone anche l’ex sindaco di Curti Domenico Ventriglia che appare intenzionato, dopo la delusione alle regionali, a giocarsi le sue carte al Senato.

Lo stesso Franco Mirabelli, senatore milanese, secondo alcuni potrebbe scegliere il nostro di collegio nelle quote riservate al nazionale. Altra figura che può dire la sua nell’assegnazione degli scranni è quella di Luigi Bosco che potrebbe essere l’uomo sul quale va a puntare il governatore della Campania Vincenzo De Luca, tenuto conto che, il suo riferimento storico Nicola Caputo, difficilmente si smuoverà da Bruxelles nella tornata del prossimo anno. Chi ha tutte le carte in regola per ottenere una candidatura che conta è Gimmi Cangiano che, solo per la sconfitta di Stefano Caldoro, non è stato eletto in Regione. Gli ottomila voti personali, le percentuali importanti di Fratelli d’Italia portano anche la sua firma. Giorgia Meloni lo sa ed è pronta a riconoscergli i meriti. Un approdo importante può diventare il polo che sta costruendo Giuliano Pisapia a cui ha aderito anche Centro democratico, compagine fortissima in Terra di Lavoro con il consigliere regionale Giovanni Zannini, il coordinatore provinciale Pino Riccio.

Tra le possibili candidature a sorpresa, ci potrebbe essere quella dell’ex presidente del consiglio regionale Paolo Romano che, se dovesse decollare il progetto dell’Udc, potrebbe tentare di rituffarsi nell’agone in prima persona dopo la mancata elezione elle ultime regionali con il Nuovo centrodestra a causa della sconfitta del governatore Stefano Caldoro.

Romano è da tempo vicino a De Mita e con lui potrebbero nascere sinergie importanti nell’immediato futuro. Da valutare nell’agone centrista, la posizione dell’ex presidente della Provincia Riccardo Ventre che potrebbe essere l’uomo di punta di Alternativa popolare sia alla Camera che al Senato.


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