CAPUA. “Sei in un paese meraviglioso” per citare uno dei tanti cartelloni collocati lungo la rete autostradale nei pressi delle stazioni di servizio di tutta Italia.
Si, un paese meraviglioso, ricco di storia, arte, cultura; fattori questi troppo spesso dimenticati. Un paese che potrebbe sviluppare la propria economia sulla sua più grande ricchezza “I Beni Culturali”, ma troppo spesso non c’è né volontà politica né sociale di portare avanti tale discorso. Troppo spesso Beni Culturali di immane valore sono lasciati a se stesi, salvaguardati e tutelati solo da associazioni di cittadini, amanti del proprio territorio e delle sue ricchezze artistiche e culturali. Questo è il caso della Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis, splendido gioiello dell’XI sec., esempio di architettura romanica, ma soprattutto scrigno che conserva ancora gran parte del ciclo di affreschi medievali rappresentanti scene del vecchio e nuovo testamento. Per lungo tempo questo sito è stato dimenticato dalle autorità preposte. Solo grazie ad un gruppo di semplici cittadini, amanti dell’arte e della cultura, ma soprattutto desiderosi di salvaguardare la storia del proprio territorio, con al capo il rettore della Basilica Benedettina Don Francesco Duonnolo, hanno dato vita ad un’associazione culturale “Gli Amici della Basilica“, i quali da anni, attraverso diverse attività, come mostre, convegni, presentazioni di libri, cercano nel loro piccolo di Salvaguardare, Tutelare e Promuovere il sito Basilicale e il territorio circostante. Quando la Basilica ha cominciato a mostrare i primi problemi strutturali, ben poco ha potuto l’impegno e l’amore di un manipolo di amanti della cultura. Le autorità preposte sono state da subito informate e sollecitate ad un veloce intervento. L’intervento, sì, c’è stato, per otto anni delle impalcature di sostegno lungo tutta la navata di destra hanno deturpato la splendida aula basilicale. I fondi erano stanziati, 1 milione di euro dal Arcus-Ales, ma non si sa per quale motivo non venivano erogati. Una lotta durata anni, portata avanti dal Rettore della Basilica Benedettina, dal gruppo Cultura “Amici della Basilica”, dalla Prof.ssa Jolanda Capriglione, ex assessore alla cultura del comune di Capua, dallo stesso Vittorio Sgarbi, il quale più volte ha fatto visita alla Basilica Benedettina e attraverso il suo blog ha espresso la sua più profonda indignazione per lo stato in cui si trovava un tale capolavoro dell’arte italiana. Sicuramente, fondamentale, per lo sblocco dei fondi è stato l’intervento del sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesario, il quale crede fortemente nella creazione di un sistema culturale, che vede interconnessi i diversi siti del territorio.
I lavori di restauro e consolidamento della Basilica Benedettina, hanno avuto inizio ufficialmente il 21/04/2017, il sito però non è stato chiuso da subito alla fruizione di fedeli e turisti, i quali hanno potuto godere della bellezza e della spiritualità di tale luogo fino al 21/05/2017, data in cui si è officiata l’ultima celebrazione eucaristica prima della definitiva chiusura al pubblico. Ricordiamo che il 9/05/2017 con la presenza del Sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesario, dell’ex direttore della segreteria regionale Mibact Luca Maggio, del direttore dei lavori Architetto Capuano e del Rettore della Basilica Don Francesco Duonnolo, sono stati illustrati la tipologia e la tempistica dei lavori che sarebbero stati attuati.
I lavori di restauro saranno realizzati dalla ditta Vincenzo Modugno Srl di Capua, vincitrice di una gara d’appalto alla quale hanno partecipato venti ditte specializzate di tutta Italia. I lavori saranno di carattere strutturale, si cercherà di consolidare la struttura mediante un ingabbiamento perimetrale. L’Edificio scivolava verso il basso a causa della mancanza di fondamenta. Ricordiamo che la Chiesa sorge sui resti di un antico tempio dedicato alla dea Diana Tifatina, della quale si può scorgere ancora il podio attraverso un pavimento in vetro collocato nella navata di destra, ma anche a causa dell’eccessivo peso della capriata in legno che funge da copertura. Altro elemento da tener presente è anche il dissesto idrogeologico. Oltre all’attività di consolidamento anche gli affreschi saranno oggetto di un’accurata pulizia. La conclusione ufficiale dei lavori è prevista in sei mesi, tempistica, questa, che fa sorridere, sappiamo tutti che questi tempi non saranno mai rispettati. “Dal punto di vista pastorale, cultuale e culturale, tutti noi speriamo in una consegna in tempi brevi, ma abbiamo perso troppo tempo…” questo è lo sfogo del rettore della Basilica Benedettina “Noi saremo sempre presenti e attenti allo svolgimento dei lavori, affinché questo gioiello possa essere al più presto riconsegnato all’umanità”.
Non ci aspettiamo una conclusione dei lavori in sei mesi, questa sarebbe un’eventualità auspicabile ma non crediamo realistica, speriamo però in tempi di consegna relativamente consoni ai reale bisogno dei lavori.
Non lasceremo solo Don Francesco Duonnolo e tutte le persone che fino ad oggi hanno lottato per la salvaguardia, la tutela e la promozione di questo meraviglioso sito, anche noi saremo attenti e vigili affinché la Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis possa ritornare ad essere quel luogo ameno di Arte, Cultura ma soprattutto di Fede.
Filomena Iannotta
