"Democrazia Solidale ha sostenuto con grande convinzione la proposta di Legge sul riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri e ne è promotrice fin dall'inizio.

Il testo ora al Senato, peraltro, è impropriamente definito 'ius soli'. In realtà, esso non prevede affatto l'automatismo tra nascita sul suolo nazionale e cittadinanza come invece sostengono i detrattori. Prevede al contrario paletti precisi e condizioni particolari (cinque anni di presenza in Italia dei genitori; condizioni accertate di reddito minimo, sistemazione alloggiativa e padronanza della lingua italiana; avvenuto percorso scolastico almeno quinquennale nel caso di minori arrivati in età inferiore ai dodici anni). Tanto che più propriamente si dovrebbe parlare di 'ius culturae'." Lo dichiarano Lorenzo Dellai, Presidente di Democrazia Solidale e Lucio Romano, vice Presidente della Commissione Politiche UE del Senato. "L'approvazione finale della proposta di Legge entro la legislatura sarebbe un atto di grande lungimiranza e di saggezza: un segnale di grande civiltà. Proprio per questo, ciò che conta è il risultato, non il calendario. Noi ci affidiamo alla sensibilità del Presidente Gentiloni - che sappiamo cristallina da sempre su questa opzione - e alla sua capacità di valutazione equilibrata delle procedure, delle condizioni politiche e dei tempi più opportuni per arrivare al risultato. La posta in gioco è molto più importante della tentazione - che vediamo crescente - di utilizzare questa scelta di civiltà come una sorta di arma impropria sul piano della stabilità del Governo e della battaglia politica" hanno concluso Dellai e Romano.