CASERTA. «Lo sforzo di un manipolo di appassionati casertani per salvare Settembre al Borgo 2015, rischia seriamente di saltare per poche decine di migliaia di euro.

Degli sponsor sono venuti meno, confusi dalle continue chiacchiere nate sul Festival negli ultimi giorni, che annunciavano più kermesse contemporanee». Così esordisce il presidente dell’associazione culturale Borgo di Casertavecchia Gianni Genovese, che continua affermando: «Amareggiatissimo per questa sconfitta culturale, ci eravamo impegnati per autofinanziare la manifestazione e dare così continuità ad uno tra i più vecchi festival italiani. Devo stigmatizzare che gli sponsor che hanno creduto in noi, non sono assolutamente della provincia di Caserta. Quindici giorni di lavoro ossessivo buttati alle ortiche». Tutto pronto, anche il cartellone con gli artisti già opzionati, erano in corso febbrili incontri con le istituzioni locali per avviare le procedure di patrocinio. «Un festival low cost, ma non per questo di minore qualità. Abbiamo messo in campo tutte le energie, le conoscenze per convincere gli artisti a partecipare al grido di ‘Save Settembre al Borgo’, un grazie va anche agli operatori del settore che si sono innamorati del progetto» - afferma l’ex consigliere comunale Edgardo Ursomando -. Un progetto che sarebbe costato circa centomila euro, per la durata di cinque giorni, con tre spettacoli al giorno, tutti gratuiti. Tanto spazio agli artisti casertani e nomi di rilievo in cartellone come Mogol e Mingardi, Giuseppe Pambieri, Isa Danieli e Nunzia Schiano, solo per ricordarne alcuni. Noi ci abbiamo provato, e a meno che non avvenga un miracolo, il nostro sforzo è stato vano. Anche perché, se non è a settembre … che Settembre è?».