SAN PRISCO. Anche a San Prisco, dopo gli ultimi accadimenti politici, che hanno letteralmente sconvolto il quadro amministrativo, torna la moda dal manifesto.

Questa mattina, le strade cittadine sono state tappezzate da una pubblicazione firmata da 'San Prisco 5 Stelle' che, con un titolo ironico (Eh si...del porco di mangia tutto!) e con una vignetta altrettanto esilarante, attaccano il sindaco Domenico D'Angelo e il suo ribaltone.

«Il sindaco - si legge - ha deciso di sostituire i 5 di Bene Comune con l'opposizione. Si dice che abbiate liberato San Prisco da Bosco, ma sindaco non sarebbe il caso di dimettersi dall'Ato Rifiuti dove Bosco l'ha piazzata mettendola in quota al Comune di Caserta? Giusto per coerenza. Fino a ieri (loro) Noi Valori definiva il gruppo (s)Leali ed in particolare il sindaco usando questi termini: 'Pochezza amministrativa, totale disinteresse, il nulla più assoluto, incompetenti, traditori del mandato elettorale per aver aiutato a far cade l'ex sindaco e di non aver rinunciato allo stipendio' (ora Carrillo-Paolino-Russo rinunceranno?) e tanti altri attacchi. (de)Generazione Futura dichiarava: 'Miserevole, irresponsabile, non avete rinunciato allo stipendio' (ora Morgillo rinuncerà?) abbandonarono persino il consiglio comunale sul bilancio (ora amministrano con quel bilancio). Chiacchieroni! Prima 'inciucio' era una brutta parola ora dicono che serve per la democrazia, la loro democrazia! Ai cittadini questi giochi non interessano, vogliono solo più servizi, strade pulite e meno tasse!

Non é una democrazia quella dov'è viene sovvertito il voto popolare che aveva stabilito chi doveva stare in maggioranza e chi in opposizione. La democrazia é maggioranza ed opposizione, consenso e dissenso, é applausi e fischi! Noi di San Prisco 5 Stelle continueremo ad esercitare il diritto di dissenso e il sacrosanto dovere a ribellarci perché la libertà é stata conquistata con la morte di tanti eroi per poter dissentire. Perché per applaudire il potere non serve la libertà ma basta la dittatura. Purtroppo lo avevamo detto, o si cambia o tutto si ripete».