MADDALONI. In relazione alle dichiarazioni riportate da alcuni organi di stampa rilasciate dal Sig. Andrea De Filippo, il Commissario Straordinario del Villaggio dei Ragazzi precisa quanto segue:

il Sig. De Filippo non ha mai richiesto un incontro con il Commissario Straordinario della Fondazione Villaggio dei Ragazzi. Se lo avesse fatto sarebbe stato ricevuto, come sono stati ricevuti tutti coloro (esponenti politici e non) che hanno avanzato richiesta in tal senso, compresi autorevoli esponenti della sua parte politica e di parti politiche avversarie alla sua;

il Sig. De Filippo si è presentato al Villaggio, senza alcun preavviso ed in un’unica occasione, alle ore 13.30 del 25 maggio 2017 chiedendo di conferire con il Commissario Straordinario, allorquando era in pieno svolgimento una riunione, iniziata alle ore 9 dello stesso giorno e conclusasi alle ore 16, con professionisti strenuamente impegnati nella risoluzione della complessa crisi economico-finanziaria che da anni attanaglia la Fondazione, dalla quale il Villaggio, senza mezzi termini, forse potrà eventualmente uscirne solo a prezzo di grandissime difficoltà. Di certo il Commissario Straordinario non avrebbe potuto interrompere tale riunione per conferire, si ribadisce senza alcun preavviso, con il richiedente, il quale avrebbe benissimo potuto formulare istanza di un successivo incontro che sarebbe stato certamente accordato;

il Commissario Straordinario del Villaggio dei Ragazzi non è schierato da alcuna parte politica né lo è mai stato nel corso della sua ultraquarantennale esperienza come servitore dello Stato. Lo stesso, quindi, non appartiene a coloro che “tutti assieme sono uniti sotto la stessa bandiera”, per ripetere l’affermazione formulata dal Sig. De Filippo. L’unica Bandiera del Commissario Straordinario, il quale ha sempre operato, nel corso di tutta la sua carriera, secondo i più rigorosi canoni di trasparenza e terzietà, è quella Italiana;

il Commissario Straordinario non appartiene ad “alcun potere forte”, al di fuori di quello che concerne il più rigoroso rispetto della Legge;

le “rimesse statali” di cui vive il Villaggio dei Ragazzi vengono impiegate per corrispondere gli emolumenti (ridotti) dei dipendenti, per pagare i relativi oneri contributivi, per acquistare gli alimenti del convitto (gratuito) e per far fronte alle spese, ridotte al minimo esistenziale, di funzionamento del Villaggio. A tale proposito, il Sig. De Filippo è invitato, fin d’ora, qualora nel futuro rivesta una carica pubblica, a prendere visione di tutta la documentazione di spesa dell’Ente per rendersi conto della assoluta parsimonia con cui vengono autorizzate tutte le spese, comprese anche quelle relative al cambio di una sola lampadina;

allorquando qualche appartenente alla Fondazione si è politicamente schierato - e non rientra nei poteri del Commissario Straordinario limitare la libertà personale dei dipendenti della Fondazione - è stato   invitato, con molta fermezza, a manifestare il proprio pensiero fuori del Villaggio;

il Sig. De Filippo, nel combattere la sua più che legittima battaglia politica, anziché preannunciare di “trattare, da lunedì, a prescindere dal risultato elettorale, il Villaggio dei Ragazzi come un avversario politico”, farebbe cosa assai più nobile qualora si adoperasse, come stanno facendo i lavoratori della Fondazione, per salvare un’Istituzione (la cui esistenza,si ribadisce, è assai vacillante), che rappresenta la storia, le tradizioni, la carne di questa Gente della Terra di Lavoro.