SAN PRISCO. Questa mattina, in via Agostino Stellato, nei locali che durante la campagna elettorale del 2016 erano stati utilizzati, ironia della sorte, dai candidati dalla lista ‘Generazione futura’ (maggioranza ed opposizione a San Prisco si sono scambiate anche le sedi!!!), i cinque consiglieri ‘defenestrati’ dal sindaco Domenico D’Angelo hanno spiegato le loro ragioni durante un incontro pubblico.
Alla presenza di Salvatore Abbate, Annalia Curatolo, Filomena Di Felice, Matrona Libertino e Rosaria Pasquarillo, ad aprire e chiude il vertice è stato il referente cittadino di ‘Campania libera’ Franco Abbate, il quale ha affermato: «Ancora non riesco a credere a quanto successo in quest’ultima settimana a San Prisco. Ci troviamo di fronte ad un atto vergognoso compiuto dal sindaco D’Angelo, il quale ha svenduto il voto popolare con un’infamia».
A questo punto, l’ex sindaco ha illustrato la strada che ha portato alla nascita del progetto di ‘LeAli per il Bene Comune’: «La lista – ha continuato – ha avuto una genesi particolare, avendo due anime distinte: ‘LeAli’ e ‘Bene Comune’. Grazie alla fondamentale intermediazione del consigliere regionale Luigi Bosco (presente in sala questa mattina) si era riusciti a creare una sintesi e alle elezioni del 2016 abbiamo umiliato e stracciato elettoralmente i rivali politici. Dei quattro candidati di ‘Bene Comune’, tre sono stati eletti; successivamente, anche l’ex assessore Di Felice si è avvicinata al nostro gruppo, che ben presto è confluito in ‘Campania libera’, movimento politico di Bosco. In questo anno, il consigliere regionale si è prodigato per una serie di progetti da finanziare a San Prisco, ed ha contribuito in maniera determinante all’elezione del sindaco D’Angelo nell’Ato rifiuti, incarico che il primo cittadino per dignità dovrebbe lasciare. In questi mesi – ha riferito Abbate – a San Prisco è stata inaugurata la ‘giunta dell’urgenza’; tutti gli atti venivano approvati all’ultimo momento e, nonostante i nostri assessori avessero chiesto a più riprese di essere informati preventivamente su quanto andavano a discutere ed approvare per maggiore trasparenza e per aver la possibilità di studiare i provvedimenti, si è andati avanti con questa consuetudine. La situazione è precipitata quando l’assessore Libertino, rendendosi conto della lealtà del nostro gruppo, ha deciso di confluirvi. A questo punto, è scattato qualcosa nella testa del sindaco; si è reso conto che le delibere inconfessabili, come quella che ha dato il via libera al nuovo corso dei rifiuti con una aumento del 25% di tassa per tutti i cittadini, non sarebbero più state approvate e quindi ha deciso di imbarcare la minoranza. Ha fatto passare un indegno ribaltone come inevitabile, tacciando i nostri consiglieri di ostruzionismo e di rallentare l’azione amministrativa».
Per quanto riguarda la richiesta della delega all’Urbanistica, Abbate ha aggiunto: «All’inizio del mandato, il sindaco ha deciso di tenere per sé la delega all’Urbanistica, dicendo di non avere fiducia di nessuno dei suoi consiglieri. A noi è andata bene questa cosa, fino a quando non ci siamo resi conto che il settore era gestito nello studio professionale di qualche consigliere di maggioranza. Da qui lo scontro che, secondo il nostro parere, non può giustificare un ribaltone, che ha scritto la pagina più nera della storia di San Prisco. La situazione è diventata ancora più insostenibile, quando lo stesso consigliere ha cercato di mettere mani in tutte le deleghe arrivando ad aggredire verbalmente e quasi fisicamente le nostre consigliere comunale».
Abbate ha concluso il suo intervento affermando: «Resteremo in consiglio comunale, dove i nostri rappresentanti sono stati eletti democraticamente, indirizzando il nostro voto in base all’argomento, sempre e solo nell’interesse dei cittadini di San Prisco. Nell’augurare un buon lavoro alla nuova giunta, ci chiediamo: quale programma porterà avanti adesso la maggioranza? Pensiamo nessuno, se non un ‘mini-programma’ inconfessabile, che riguarda interessi di pochi».
