MONDRAGONE. Coda polemica a Mondragone sulla visita del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Il figlio di La Torre commenta entusiasta la venuta del leader pentastellato giunto in città per presentare la nascita di un’impresa resa possibile con i contributi ottenuti dai soldi che il Movimento ha restituito da quando siede in Parlamento.

A sollevare il polverone è l’eurodeputata Pina Picierno con un post su Facebook. «A Mondragone tra poco ci saranno le elezioni amministrative. A supportare la lista del M5S oggi è arrivato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Il figlio del Boss La Torre commenta entusiasta su Facebook – scrive Picierno - Di Maio sa di chi si tratta? Sa che il figlio non ha mai preso le distanze dalla terribile storia criminale del padre? Che messaggio ritiene di inviare a chi a Mondragone si batte ogni giorno contro la camorra? Io spero con tutta me stessa che Di Maio voglia chiarire immediatamente da che parte sta. Sulla camorra non si scherza». Netta anche la presa di posizione del vicesindaco Bendetto Zoccola, vittima di attentati in passato da parte della camorra. «Paolo Borsellino, in una delle sue ultime interviste si sofferma sull'equivoco di fondo della politica italiana. I partiti non devono "soltanto essere onesti, ma apparire onesti" Il politico colluso, amico, referente, compare di affari, testimone di nozze di un criminale non ha bisogno di una condanna per uscire dalla vita pubblica. Il suo messaggio era chiarissimo, una politica che sia decisa a contrastare la collusione e la corruzione della criminalità organizzata, deve determinare fatti che non abbiano toni di grigio. O con loro, o contro di loro; o nero o bianco – dichiara - Fatto grave come quello che è accaduto oggi, dove un vicepresidente della camera appartenente ad un movimento che ha fatto della lotta alla corruzione il proprio mantra, si faccia sostenere sui social dal figlio del boss Augusto La Torre, pluriomicida, appoggiandolo perfino in campagna elettorale, è inaccettabile. E' un fatto di una gravità inaudita, ed è un messaggio devastante per la salvaguardia di un territorio. Sono personalmente indignato di questo accaduto, e come cittadino che ha scelto la strada della legalità, anche a rischio della propria vita, sono convinto che i partiti debbano operare una grossa pulizia, se vogliono apporre al bavero la stella della legalità. Come diceva il giudice Paolo Borsellino, "non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi e fatti inquietanti...". Spero e ed esorto il vicepresidente di Maio, a prendere le dovute distanze da queste persone». Sulla questione prende posizione anche il commissario Pd Franco Mirabelli. «Adesso Di Maio deve rispondere! Una figura istituzionale che viene sostenuto sui social dal figlio di un boss e in una città difficile come Mondragone si fa la foto col nipote del boss stesso, deve chiaramente prendere le distanze subito da questa gente – afferma il senatore sulla sua pagina Faceboiok - ne va della credibilità sua e delle istituzioni su un fronte decisivo come quello della lotta alla mafia».