CASERTA. Consigliere Donisi, nei giorni scorsi si è ufficializzata la nascita di un tavolo trasversale dei consiglieri under 30, cosa ci dobbiamo aspettare?

«Quattro giovani under 30 che si sono ritrovati in Consiglio comunale e che hanno deciso di ascoltare i giovani della città per portare, in Comune, una proposta al mese sulle politiche giovanili».

Prove tecniche per un futuro gruppo politico?

«No, prove tecniche di un nuovo modello di lavoro per la città di Caserta: l'imperativo è proporre soluzioni per risolvere i problemi, al di là di ogni differenza politica e partitica».

A proposito di politiche giovanili: Forum dei giovani e regolamento beni comuni, i Gd si sono battuti tanto. L’amministrazione si è impegnata predisponendo anche gli atti, ma, in concreto, non c’è ancora nulla…

«Il Forum dei giovani sarà all'ordine del giorno subito dopo l'approvazione del bilancio di previsione. Cantierato questo primo, importante, risultato concluderemo anche l'iter del regolamento dei beni comuni».

Regolamento che, però, è in ritardo sulla tabella di marcia...

«Il ritardo è figlio della campagna di ascolto che ha impegnato il Comune nei mesi invernali, abbiamo ricevuto tantissime proposte di modifica dalle associazioni (molte delle quali assolutamente condivisibili) e si sta adattando al meglio la nostra proposta di regolamento. In questi casi la rapidità collide con la necessità di portare a casa il miglior risultato possibile per la città».

C'è da aspettare ancora molto?

«No, tutto ciò che come giovani del Pd avevamo promesso in campagna elettorale sarà portato a compimento entro il primo anno di amministrazione. Vogliamo dimostrare che esiste anche una politica che mantiene le promesse fatte in campagna elettorale».

Querelle tributi, non crede sia stato un autogol bocciare la mozione del consigliere Garofalo sull’eliminazione del contributo per le notifiche?

«È un argomento delicato che forse avrebbe meritato un approfondimento differente, dalla proposta di Garofalo (irricevibile nella sua prima stesura) si poteva ricavare qualcosa di buono».

La Reggia vola sotto la gestione Felicori, eppure non c’è alcuna ricaduta per Caserta…

«L'interesse di Felicori è la Reggia, non Caserta. L'esempio di Pasquetta, però, ci fa capire che se le istituzioni collaborano i risultati arrivano per tutti, anche per la città».