SANTA MARIA A VICO. Non si ferma l’attivismo del comitato spontaneo “No all’impianto Telecom in Via Cangio” costituitosi lo scorso mese di marzo per rappresentare i cittadini residenti nell’area in cui è prevista la realizzazione di un ripetitore telefonico della Telecom.

Nel corso dell’incontro del 11.03.2017, il Presidente del Comitato, avv. Luigi De Rosa, ha esposto al Sindaco di Santa Maria a Vico Andrea Pirozzi e all’assessore all’ambiente Pasquale Crisci, le finalità dell’organizzazione, ovvero la ferma opposizione rispetto alla costruzione di un’opera che per la sua portata ed ampiezza (trattasi di un pilone alto ben 36 metri con annesso ricetrasmettitore, 4 antenne e una parabola) rappresenta un grosso pericolo per la salute dei cittadini, a causa dell’ emissione di onde elettromagnetiche. Nelle scorse settimane il Comitato ha raccolto ulteriori adesioni fino a raggiungere il numero di 400 sottoscrizioni: gli stessi proprietari dei terreni confinanti con quello ove dovrebbe sorgere l’impianto hanno comunicato al Comune di Santa Maria a Vico  le dichiarazioni di dissenso rispetto ad eventuali aggravi di servitù connessi alla realizzazione dell’opera. Per sabato 22 aprile 2017 alle ore 16.30 è previsto un nuovo incontro in via Cangio all’altezza del viale che conduce al sito ove verrebbe installato l’impianto, cui parteciperà il Sindaco Andrea Pirozzi (gli inviti a presenziare sono stati rivolti anche al Sindaco di Arienzo Davide Guida e alle rappresentanze locali del Comune di San Felice a Cancello). Seguirà un corteo di protesta che svilupperà il suo percorso fino alle frazioni vicine.

“L’opera di sensibilizzazione sul rischio per la salute sarà rivolta ad un vasto numero di cittadini anche non residenti nell’area in questione e soprattutto a coloro che, spiega l’avv. Luigi De Rosa,  considerano infondati i timori sul pericolo di inquinamento elettromagnetico.” “Se è vero che opere simili sorgono anche in altri Comuni, va anche sottolineato che nessuna ha le dimensioni e la portata di quella in progettazione: un impianto dell’altezza di quasi 40 metri deve sorgere in luoghi molto distanti dai centri abitati, proprio perché per la sua particolare conformazione potrebbe essere utilizzata non solo per le telecomunicazioni telefoniche o wireless, ma anche per altre finalità, divenendo una potenziale “bomba” elettromagnetica”. “L’attività del Comitato, proseguirà perché forte del sostegno di un numero sempre più cospicuo di aderenti, e tutelerà le istanze dei residenti sia nelle sedi istituzionali che giudiziarie”.