CASERTA. Massimo Russo, cosa ne pensa della polemica sollevata dal sindaco di San Nicola sull'impianto rifiuti?
«A volte ho la sensazione che le esperienze negative passate non hanno insegnato nulla, l'impiantistica dei rifiuti è il tema fondamentale per presente e il futuro nei nostri territori. Detto questo, il consiglio comunale di Caserta si è espresso sulla questione escludendo la zona di Lo Uttaro».
Dopo il pensionamento di 100 dipendenti per ragioni di bilancio, pensa che il comune abbia la capacità di assumere i vigili? Il concorso concilierà con le necessità di organico con le esigenze di contenimento della spesa?
«L’assunzione di quanti più possibile vigili che stiano in strada è fondamentale per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico a Caserta. Una città che aspira ad essere turistica ha bisogno del controllo del territorio. Qualche impiegato in meno e qualche vigile urbano in più non faranno di certo male. Le casse comunali, il dissesto, sicuramente condizionano la vita amministrativa e dei cittadini, però bisogna uscire da tutto questo trovare le risorse attraverso i risparmi che arriveranno dal pensionamento precedente e di altri che arriveranno anche quest'anno».
Oramai sembra che la questione "malamovida" sia diventato il problema principale dei casertani. Come si può risolvere il problema senza creare danni ai locali che sono in quella zona?
«Non esiste la mala movida, esiste semplicemente la movida, fenomeno ricorrente che già in passato ha interessato diverse zone della città. E qui mi riallaccio al ragionamento che le facevo prima in merito al controllo del territorio».
Cosa si può fare per riportare lustro al Corso Trieste? È un problema nato da un piano traffico non giusto alle esigenze della città?
«Corso Trieste è frutto degli errori strategici della politica regionale; come si fa ad autorizzare l'apertura di uno dei più grandi centri commerciali d'Europa sulla direttrice Napoli Caserta senza prevederne meccanismi di compensazione almeno commerciale per le città che subiscono questo. Poi sicuramente la crisi accentua ancora di più la questione. Dobbiamo dimenticare corso Trieste storicamente quale centro per lo shopping, arrivano richieste per l'insediamento di nuove attività produttive relative al food, dovremmo essere bravi a investire non solo sulla presenza dei cittadini del territorio, ma attirare i turisti della Reggia in questa arteria come in tutto il centro storico».
Quali sono le priorità di questa città che sembra non riuscire a trovare una sua identità e stenta ad uscire da una crisi che la sta risucchiando?
«L'identità del Territorio è forse il problema principale che affligge storicamente la nostra città, troppa poca identità condiziona lo sviluppo, la vicinanza a Napoli ne condiziona le peculiarità e le caratteristiche. Bisogna assolutamente invertire la rotta. Alla politica il compito di indirizzare e caratterizzare il territorio».
Simona Marcuccio
