L’Associazione di promozione sociale denominata: “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, fondata da Don Luigi Ciotti, si occupa, fin dal 21 marzo del 1996, della sensibilizzazione e del contrasto al fenomeno delle mafie e del coordinamento delle diverse associazioni aderenti.

A tale scopo, celebra, annualmente, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la “Giornata della memoria e dell’impegno appellandola “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. Quest’anno uno dei luoghi scelti per la celebrazione della Giornata è stato Ponticelli, periferia est di Napoli purtroppo nota anche per la massiccia presenza di organizzazioni criminali. Dopo una lunga marcia partita da via Dorando Petri, rappresentanze di scuole, comitati, associazioni ed istituzioni si sono radunate nel Parco Conocal di Ponticelli per ricordare tutte le vittime della barbaria delle mafie. In particolare, alla presenza, tra gli altri, degli studenti della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, accompagnati dalle docenti Monica Ombra e Michela Mattei, alcuni esponenti delle Istituzioni e del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti hanno letto, alternandosi, i nomi di tutte le vittime delle mafie. In tale occasione, è stato ricordato anche il maddalonese Franco Imposimato, ucciso l’11 ottobre del 1983 in un agguato teso per vendetta trasversale nei confronti del fratello della vittima, Ferdinando, all’epoca giudice istruttore, per le sue indagini su Cosa nostra e sulla Banda della Magliana.

“La manifestazione è stata un grande momento formativo per i nostri studenti - ha affermato il Generale Giuseppe Alineri, Commissario Straordinario della Fondazione Villaggio dei Ragazzi – in quanto ancora una volta, e di più, essi hanno rafforzato la consapevolezza che l’esistenza del crimine organizzato, nei nostri territori, mette in discussione il loro futuro. Vederli stringersi intorno ai familiari delle vittime e alle loro storie è il segnale palese di una presa di coscienza di questa terribile presenza che può essere debellata combattendo i fenomeni della complicità e della connivenza. Tali iniziative – continua il dirigente scolastico, l’ing. Claudio Petrone - sono necessarie perché le mafie si contrastano non solo attraverso il grande impegno dei magistrati e delle forze di polizia ma anche grazie all’azione di comunità solidali nell’affermazione costante della lotta all’illegalità”.