MARCIANISE. Alessandro Tartaglione, viste le presenze della convention con Massimo D’Alema, si può dire buona la prima per i Democratici progressisti di Terra di lavoro.

«Assolutamente si. Tenga presente che abbiamo organizzato tutto in pochi giorni ed avevamo fatto un semplice giro di telefonate. Il risultato è stato quello di riempire una sala di circa 200 persone in un pomeriggio di una giornata feriale. Ho rivisto tanti amici e compagni che non incontravo da tantissimo tempo, ma anche la curiosità del mondo del lavoro e di giovani amministratori e politici della sinistra casertana. Nei giorni successivi ho avuto molte telefonate e messaggi: sono tante le persone interessate a questo nuovo progetto politico».

Qual è la differenza tra il Pd e i Democratici progressisti?

«Innanzitutto, come ha precisato sia Roberto Speranza che Massimo D'Alema, ci stiamo organizzando non come un partito ma come un movimento perché in questa fase è necessario mettere insieme più esperienze ed attrarre quel mondo del lavoro, del precariato, dell'associazionismo giovanile, dei comitati spontanei territoriali e dell'ambientalismo che negli ultimi anni si è mosso senza un riferimento politico in quanto il Pd non è stato in grado di presentarsi come un interlocutore. I Democratici e Progressisti vogliono essere un soggetto ulivista, largo, plurale, democratico, che stia in mezzo alle persone e che avverta appieno le tensioni che stanno attraversando la società italiana ed in particolare il Mezzogiorno. In sostanza vogliamo fare ciò che doveva fare il Partito Democratico e che non ha fatto in questi anni. In provincia di Caserta il Pd si muove solo in presenza di congressi o di competizioni elettorali ed assomiglia ad un comitato elettorale permanente in cui si muovono personalità autoreferenziali senza alcun contatto con la realtà di Terra di Lavoro. Aggiungo che Art 1 Mdp punterà a valorizzare una nuova classe dirigente guardando con molto interesse ai giovani e all'associazionismo».

A Marcianise lei è stato tra gli ispiratori del progetto Terra di idee al fianco di Antonello Velardi. Come cambiano le cose oggi alla luce della sua adesione ai Democratici progressisti?

«Non cambia nulla. Ho organizzato insieme ad alcuni amici questa lista che ha avuto un notevole successo in città. Sotto certi aspetti con "Terra di Idee" abbiamo anticipato Art. 1 Mdp: un contenitore di centrosinistra in cui convivono varie anime con una grande sensibilità su temi come l'ambiente, il lavoro, le politiche sociali e la vivibilità urbana. Detto ciò, "Terra di Idee" resta un movimento civico anche se la maggior parte dei candidati e degli attivisti ha mostrato interesse per il Movimento dei Democratici e Progressisti».

Sono solo gli scontenti del Pd i vostri interlocutori?

«Assolutamente no. La fase costituente sarà un percorso aperto, partecipato e costruito dal basso. Faremo notare la nostra presenza nei luoghi di lavoro, nel mondo dei saperi, nella rete dell’associazionismo sociale e del civismo. Guardiamo ai cittadini che si sono mobilitati su temi cruciali come l’acqua pubblica, le trivelle e ai comitati cittadini per la difesa dell'ambiente contro gli sversamenti abusivi di rifiuti e roghi tossici. Sabato 1 aprile 2017 ci sarà a Napoli il primo incontro nazionale di "Articolo 1 MDP" nel centro congressi della Stazione Marittima».

Cosa ha funzionato e cosa va migliorato dopo questi primi mesi di governo Velardi?

«Sull'esperienza amministrativa a Marcianise è presto per fare qualsiasi tipo di bilancio».