CASERTA. Ieri l’addio, oggi i veleni: Edgar Sosa si toglie vere e proprie pietre dalle scarpe, affidando ad Instagram il suo durissimo sfogo. Alla base del suo addio, il Dio Denaro: “"Posso vivere in un appartamento dove a malapena c’è acqua corrente e dove qualche volta per lavarmi devo usare delle bottiglie.

Un appartamento dove la luce salta almeno una volta alla settimana e dove non c’è il wi fi. Ho umili origini e quindi alcune cose non mi danno fastidio. Inoltre la mia famiglia ed io viviamo vite degne negli USA e quindi non mi lamenterei mai se alcune cose dovessero andare male oltreoceano. Ho fatto il mio lavoro senza aprire bocca, ho dato tutto sul campo in ogni partita e non mi sono mai lamentato. Ma una cosa è inaccettabile e lo sarà sempre: non essere pagato. Per me una cosa del genere non sarà mai ok. Non faccio il sacrificio di stare nove mesi all’anno dai miei cari per non essere pagato. I contratti vengono firmati e devono essere rispettati da tutte le parti. Sono stato a Caserta per sei mesi senza problemi. Altri due mesi ed otto partite sarebbe stato facile. Non avevo problemi a stare a caserta, volevo rimanere, non volevo partite ma stare senza essere pagato non era un’opzione. Sono venuto in Italia quest’anno con l’obiettivo di essere la migliore guardia ed uno dei migliori giocatori del campionato. E penso di averlo dimostrato con le mie performance. Sto scrivendo questo nella maniera più rispettosa possibile. Non finirò la stagione a Caserta. Giocherò altrove gli ultimi due mesi di stagione. Capisco che dio affidi ai guerrieri più forti le battaglie più difficili. C'è differenza tra l'essere duri o reagire ad un'ingiustizia. Dico grazie ai miei compagni ed al coaching staff che sono fenomenali. Li ringrazio per l’opportunità che mi hanno dato. In bocca al lupo per il futuro. Spero possiate vincere le prossime otto gare ed andare ai playoff. La squadra lo merita per il duro lavoro. Ciao.” Queste le sue parole al veleno, seguite da quelle, con i medesimi toni, di Dario Hunt, Carletton Scott e Peton Siva. Il primo ha commentato: “Il mio conto in banca sta ancora aspettando”. Il secondo: “Te lo avevo detto”, il terzo: “Conosco questi sacrifici”. Una vera e propria congiura quindi contro la Juvecaserta, testimoniata però dai fatti. Questi quattro giocatori non sono i primi a non ricevere pagamenti da parte della società bianconera, a loro si sono aggiunti, negli anni scorsi, Maresca, Mordente, Domercant. Se anche la versione di Sosa fosse vera, la Juvecaserta avrebbe l’ennesimo ritorno negativo d’immagine.