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CASERTA. Dopo una campagna elettorale davvero competitiva, che puntava ad ascoltare le reali esigenze dei cittadini, Enzo Bove, capogruppo del movimento "Citta Futura", è stato eletto come consigliere comunale ed ora, a pochi mesi dall'insediamento della nuova giunta, non smette di portare avanti la sua battaglia per dare voce alle necessità urgenti dei casertani, mettendoci l'impegno e la faccia e scendendo in campo in prima persona. Il 22 febbraio, infatti, in occasione del question time del Comune, ha sollevato il problema dell'emergenza della rete fognaria in via Domenico Mondo proponendo, contestualmente, la riqualificazione dell'ex campetto di San Clemente, oggi villa comunale, completamente abbandonata.

Consigliere, può desciverci le sue sensazioni in occasione della prima campagna eletorale? E' soddisfatto del risultato ottenuto?

«E' stata una campagna elettorola entusiasmante, logorante e turbinosa, una vera e propria sfida perchè non eravamo consapevoli di quello che ci attendeva fuori. Ci siamo impegnati ed abbiamo cominciato dall'abc. Siamo scesi tra la gente, abbiamo ascoltato le loro difficoltà, i disagi, cercando di dare risposte a delle domande semplici, indicando ad esempio a chi rivolgersi per coprire una buca pericolosa o come ottenere una maggiore illuminazione sostituendo, in alcuni casi, una semplice lampadina. Abbiamo scoperto che i cittadini spesso non sanno a chi rivolgersi perchè non hanno dei punti di riferimenti e noi abbiamo cercato di proporci in tal senso. Il mio gruppo è formato in gran parte da persone che erano sfiduciate dalla politica e cercavano una realtà diversa, una speranza per una città lasciata allo sbando. Il risultato è stato più che soddisfacente e ci ha dato la carica per iniziare un percorso che credo ci porterà lontano».

In consiglio comunale siede Enzo Bove o Citta Futura? Come è organizzato il suo movimento?

«In consiglio c'è Città Futura, un movimento che si è prefissato delle tappe ben precise da raggiungere. Ad oggi contiamo 1000 iscritti ed è solo l'inizio. Ogni settimana ci riuniamo ed il nostro obiettivo è quello di riuscire ad avere un rappresentantate in ogni comune. Ci stiamo muovendo su Recale e Maddaloni e la nostra attenzione è rivolta sopratutto a quei Comuni in cui si voterà a maggio. Vogliamo diventare il primo partito a Caserta, ma per questo ci vuole impegno costante e serietà».

Può illustrarci gli aspetti principali del programma di Città Futura'?

«Quando abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, ci siamo posti il problema di capire cosa volessero davvero i cittadini e sulla base di una serie di incontri abbiamo stilato un programma semplice con al centro i bisogni della città, quelli reali. I cittadini che ci hanno votato lo hanno fatto perchè hanno riconosciuto nelle nostre proposte le proprie esigenze, hanno votato un programma proposto da loro stessi non da Enzo Bove. Credo, infatti, che per coprire una buca non occorre rifare l'intero manto stradale. Si può ottenere un risultato utile anche spendendo poco, intervenendo soltanto per eliminare il pericolo. Le ingenti risorse economiche derivanti dai finanziamenti e dallo stanziamento di fondi regionali, statali o europei bisogna impiegarle per progetti seri ed ambiziosi, senza dimenticare, in ogni caso, che le vere migliorie devono interessare soprattutto il sistema di illuminazione, l'implementazione del servizio di pubblica sicurezza, il controllo delle strade ed altre priorità».

Come giudica il lavoro svolto fino ad oggi dalla maggioranza? Ha trovato intese con gli altri esponenti dell'opposizione?

«Credo che la maggioranza non abbia un leader, nè una visione strategica della città. Non si può parlare di maggioranza quando le persone che la compongono passano da un partito all'altro in ogni campagna elettorale. Sarà difficile, quindi, gestire un Comune e risolvere i problemi se c'è già una spaccatura interna, se qualcuno pretende di ottenere più di quello che ha avuto. Nell'opposizione, poi, da un lato c'è Ventre che vanta un'esperienza decennale in politica, dall'altro c'è Apperti che rappresenta, a mio giudizio, un associazionismo esasperante. La nostra opposizione è rappresentativa, non imponiamo le nostre idee, non puntiamo ad una dittattura, piuttosto siamo aperti a tutti coloro che vogliono dare un contributo».

In quali settori / attività, secondo Lei, si dovrebbe intervenire al più presto? E con quali strumenti?

«I settori sono numerosi, ma fondamentale per me è che vi sia una amministrazione trasparente, tale da consentire al cittadino di sentirsi più al sicuro e di avere una visione completa della situazione, non solo dal punto di vista economico, della propria città. Bisogna partire da zero, cancellare il passato e difendere un Comune che oggi è allo sbando».

Si parla tanto delle condizioni in cui versno i campetti della Reggia, cosa propone a tal proposito Città Futura?

«L'idea è che il Sindaco chieda al Prefetto un presidio costante per rendere, non solo i campetti, ma anche altre zone della città, sempre più sicure. La polizia municipale, ad esempio, non ha un turno notturno perchè non ci sono soldi e le pattuglle della Polizia e dei Carabinieri non bastano a copire tutto il territorio. Per quanto riguarda, inoltre, la manutenzione dei campetti, è noto che il Comune non ha titolo per intervenire, rientrando tali attività tra quelle demaniali».

Come ritiene possano essere rivalutati il Corso Trieste e le sue attività commerciali? Ha senso parlare ancora di ztl?

«L'erore è stato commeso a monte, quando anni fa è stato consentito di costruire dei centri commerciali così vicini alla città, addirittura nei pressi dell'ingresso della nostra cittadina. Tale scelta ha sabotato il centro e molte attività commerciali non si sono adeguate al cambiamento. Tanti commercianti non hanno capito che dovevano cambiare strategia. Suggerisco, a tal proposito, un accordo con il Comune previa verifica dei locali non occupati, per poi, successivamente, ipotizzare un'intesa con dei grandi marchi. Il Comune, in pratica, si occuperebbe della sicurezza, della pulizia e della gestione dei parcheggi, creando una sorta di centro commercile all'aperto».

Se ci fosse stato un accordo con Apperti e Speranza per Caserta, con la presentazione di un'unica coalizione, Caserta avrebbe un altro sindaco. Se potesse tornare indietro valuterebbe tale ipotesi?

«No, perchè credo che avremmo sicuramente perso molti voti. Noi siamo un movimento indipendente, mentre Speranza per Caserta è chiaramente politicizzato. Noi ci basiamo su un'unità di pensiero che tutti condividono, siamo onesti nel presentarci a viso aperto, senza politica alle spalle. Sono convinto che il nostro risultato, più che soddisfancente, si basa proprio sul fatto che le persone hanno capito che non eravamo manovrati e che rappresentavamo unicamente un gruppo di persone scese in campo per ascoltare, sentire e cercare di risolvere i problemi senza fare illusioni, nè miracoli».

Simona Marcuccio

 

 

 


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