MADDALONI. Vincenzo Bove sindaco di Maddaloni, da dove nasce questa decisione?

«Putroppo, a Maddaloni si è creata una situazione stranissima che mi ha portato a questa decisione. Avrei voluto concorrere con il centrosinistra alla guida della città e ho anche avviato dei contatti in tal senso quando, poi, si sono create delle spaccature fortissime che hanno determinato un quadro di grande confusione all’interno del quale certo non era possibile muoversi... Qual è oggi il centrosinistra? Quello di Razzano, quello del giudice Di Nuzzo, quello dello stesso Smarrelli che con se ha sia i giovani che una parte della vecchia Sinistra cittadina... ».

La sua si può considerare una decisione definitiva o c’è spazio per eventuali ripensamenti?

«Oggi le cose stanno così, poi se il centrosinistra dovesse riuscire a superare le sue contraddizioni andremmo a valutare il da farsi. La nostra area è quella del centrosinistra e, quindi è a quella che, alla fine, guardiamo anche se siamo amici del senatore D’Anna che, oggi, è fuori dal governo».

Dove può arrivare l’Upm di Vincenzo Bove? Chi pensa di poter aggregare nel suo progetto e che tipo di numeri pensa di poter andare a svilupparre con i suoi alleati»

«Vediamo. Mi sono mosso tardi rispetto ad altri per ragionamenti che riguardano la costruzione di progetti di coalizione perché ritenevo che il nostro sbocco naturale fosse quello del centrosinistra. Non è stato possibile e, allora, mi sono rimboccato le maniche e ho avviato un dialogo anche con altre forze che sono presenti in città. Posso dire, ad esempio, che partiti nazionali come Scelta civica hanno deciso di essere al nostro fianco e che anche altri schieramenti nelle prossime ore formalizzeranno la loro adesione al cartello che mi vede come candidato sindaco. Nei prossimi giorni organizzeremo anche un congresso straordinario dell’Upm per strutturare il movimento e per formalizzare le nuove adesioni. Con questa struttura che abbiamo attualmente siamo certi di raccogliere intorno ai tremila voti, dal momento che ci sono tante persone che hanno già fatto politica e hanno dimostrato un certo consenso. Vorrà dire che poi andremo a ragionare al ballottaggio... E se le cose continuano così non è detto che non sia io il sindaco che va al ballottaggio... ».

Sin qui il posizionamento politico, ma Maddaloni ha bisogno di programmi chiari se si vuole realmente fare il bene della città...

«Non c’è alcun dubbio che Maddaloni ha bisogno di programmi e degli uomini che hanno la capacità di realizzarli. Chiunque voglia aprire una qualsiasi forma di dialogo con il nostro gruppo deve necessariamente recepire quello che è il nostro programma e ci deve consentire la possibilità di poterlo attuare».

Ci tratteggia alcuni punti del vostro progetto per la città?

«Sulla sanità non facciamo sconti, c’è bisogno di interventi risolutori, così come per quello che riguarda la quotidianità. Noi abbiamo l’idea di andare a costruire una sorta di società mista per l’affidamento dei lavori a Maddaloni in modo da evitare i continui appalti che tanti problemi hanno portato alla nostra città. Abbiamo predisposto un progetto articolato che ha come obiettivo quello di andare a potenziare i servizi di Maddaloni in modo da migliorare il livello di vivibilità che deve essere, a prescindere la sfida da vincere per chiunque andrà alla guida della città».