MADDALONI. In questi ultimi giorni una nuova e positiva notizia giunge per alcuni comuni della Valle di Suessola e precisamente Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello e Arienzo in merito all’alluvione dell’ottobre del 2015. 

La Regione Campania ha, infatti, attivato la procedura per risarcire le aziende private danneggiate dall’alluvione su menzionata e che rientrano nell’elenco dei Comuni che all’epoca subirono danni ingenti e fecero richiesta perché fosse loro riconosciuto lo stato di emergenza. 

La zona maggiormente colpita dall’alluvione fu la provincia di Benevento ma anche diversi comuni del casertano e dell’avellinese. 

Anche il Comune di Maddaloni, nella zona di via Cancello, fu fortemente danneggiato dall’evento naturale ma l’allora sindaco Rosa de Lucia non volle assolutamente chiedere, alla Regione Campania e ad altri organi competenti, lo stato di calamità naturale per la zona di via Cancello. 

Oggi la Regione Campania finanzia una misura economica pari, complessivamente, a 15 Milioni di euro sull’asse 3 del Fondo Economico Sociale 2014 – 2020. Tale misura segue quella che già circa un anno fa la Regione Campania ha provveduto a stanziare per le abitazioni private danneggiate e per le imprese che hanno lavorato per conto dei Comuni durante quei giorni difficili dell'ottobre del 2015. Nell’elenco dei comuni danneggiati e beneficiari di interventi che, semplicemente, adottarono le opportune procedure di richiesta leggiamo: Arienzo, San Felice a Cancello e Santa Maria a vico. 

Maddaloni non fece alcuna richiesta perché l’allora giunta comunale non recitò opportuno chiedere lo stato di emergenza. 

All’epoca ci fu qualcuno a proporre che anche Maddaloni chiedesse lo stato di emergenza per i danni subiti a Via Cancello e precisamente si tratta dell'allora consigliere comunale di opposizione Luigi Bove. 

Luigi Bove presentò un’apposita interrogazione consiliare in data 16 Ottobre 2015 per chiedere all’allora amministrazione comunale di azionare le procedure per chiedere che anche a Maddaloni fosse stato riconosciuto lo stato di emergenza per accedere poi ai finanziamenti a titolo risarcitorio per la zona di via Cancello. 

L’allora sindaco, la giunta comunale e la maggioranza consiliare che appoggiava la De Lucia non vollero accettare la proposta di Bove e si aprì uno scontro politico forte con l'ex consigliere di opposizione che oltre all’interrogazione consiliare fece affiggere anche un pubblico manifesto, a sue spese ovviamente, soprattutto a Via Cancello.