CASAL DI PRINCIPE. Aspetto societario e questione campo di gioco. Questi i temi, trattati ieri nel corso di una apposita conferenza stampa, tenutasi in un noto locale di Casal di Principe, dal presidente della Real Albanova Pasquale Corvino: “Il nostro è un progetto a lungo raggio, a lungo termine.
L’organizzazione societaria deve ancora avere un suo percorso; c’è ancora bisogno di tempo per trasformare questa associazione in società. Io non voglio mettere da parte nessuno; voglio riconoscere i ruoli di ognuno e dare visibilità a tutti, solo che vorrei raggiungere obiettivi importanti. Ritengo attualmente che l’Albanova sia tra le prime quattro squadre del campionato. Ma è la squadra che deve raggiungere questa consapevolezza”. Sul tema relativo al campo di gioco Corvino ha tenuto a rimarcare che “il secondo passo che dobbiamo fare è quello relativo al campo sul quale abbiamo un’idea: oggi tutte le Amministrazioni locali sono in grande difficoltà e difficilmente riescono a darti ciò che vuoi. Noi vorremmo un pezzo di terra, possiamo farci il campo, lo spogliatoio, le tribune, gli spalti a spese nostre se sarà necessario; vorremo sapere se c’è la possibilità di poter discutere con l’amministrazione comunale. Se riusciamo per fine marzo a poter fare un progetto a corto termine sul campo allora potremmo anche tentare eventualmente a fine campionato di fare un ripescaggio in serie D e salire già dall’anno prossimo. Se per marzo il progetto non dovesse andare in porto dobbiamo trovare un altro campo dove andare. Serve innanzitutto uno stadio. In caso contrario dobbiamo ripartire dall’Eccellenza. Possiamo anche raggiungere la Lega Pro ma poi se devi andare ad elemosinare dove giocare non è poi una cosa tanto bella. Su questa amministrazione non ho niente da dire: è vero, lo stadio è di tutti e non certo solo della Real Albanova. Vorremmo avere una discussione seria e approfondita con l’amministrazione comunale per poter dire quali sono i nostri progetti. Vogliamo capire se ci sono le basi per un progetto futuro perché abbiamo in mente qualcosa di grande per questa città. Se non ci sarà la possibilità di proseguire qui a Casal di Principe troveremo un Sindaco di un’altra città che ci metterà a disposizione uno spazio dove svolgere la nostra attività. Per raggiungere determinati traguardi è essenziale avere uno stadio adeguato”. Corvino non nasconde poi un primo iniziale contatto già avuto con il primo cittadino: “Per fine marzo tireremo le somme e cercheremo di capire che futuro può esserci per questa società. Il Sindaco Renato Natale ha dato la sua disponibilità a discutere del nostro progetto. Mi piacerebbe ristrutturare il ‘Comunale’ di Casal di Principe, ampliarlo fino a 7-8-10.000 posti, rifare il sistema di illuminazione e installare la videosorveglianza. Chiaramente vorrei anche rifare il manto erboso. Occorre discutere anche con le altre società che ci sono: lo stadio non è mio, ma dei cittadini di Casale. Io posso fare una manifestazione di interesse, il Comune può anche fare un bando di gestione del campo riservandosi degli spazi sociali. Il nostro futuro calcistico passa per il campo di gioco. Spero per marzo di trovare un’intesa con l’amministrazione comunale: se dovesse essere raggiunta partiremo con un progetto molto più ambizioso. Parliamoci chiaro: senza stadio non c’è futuro qui a Casale. Per fortuna c’è tempo sia per trovare l’intesa con l’attuale Amministrazione sia per essere ospitati da altri Comuni”.
La conferenza stampa ha riservato anche una breve parentesi extracalcistica, sollecitata dalla stampa, dello stesso Corvino, che, indossando la veste di segretario cittadino del Partito Centro Democratico a Caserta, ha parlato riguardo una possibile verifica in seno al consiglio comunale del Capoluogo: “E’ naturale che una verifica deve essere fatta: deve essere nominato un nuovo vicesindaco; ci riuniremo sicuramente; un turnover di assessori deve essere fatto. Il mio partito deve avere un ruolo importante: ci apprestiamo al fatto di poter governare pure alla Provincia di Caserta dove Carlo Marino potrebbe essere un buon Presidente e quindi noi potremmo casualmente mettere un vicesindaco che possa eventualmente governare”. Una seconda domanda ha riguardato la Caritas: “Ho rinunciato alla presidenza della Caritas. Sto dando una mano ad una associazione che si occupa di ragazze madri gestita da suore e attraverso le mie strutture sanitarie forniamo a queste donne anche un’assistenza medica gratuita”.
