SAN FELICE A CANCELLO.Nella mattinata del 3 febbraio 2017, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica Sezione Misure di Prevenzione nell’ambito della operazione "DIRTY FUR", la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro su beni mobili ed immobili, nonché su conti correnti bancari, per un valore complessivo di circa 3 milioni d euro, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di 13 soggetti intestatari del patrimonio riconducibile al clan MASSARO/DI PAOLO.

Il sequestro di prevenzione disposto si fonda sull’accertata, consistente sproporzione fra la capacità reddituale di PESCE Michele e del suo nucleo familiare rispetto alle effettive disponibilità patrimoniali e finanziarie a questi rìconducibili. In particolare, il provvedimento di sequestro ha riguardato n. 5 unità immobiliari ad uso abitativo tra cui una villa di 10 vani, n. 7 unità immobiliari a destinazione commerciale (che comprendono il bar Royal di San Felice a Cancello), n. 11 terreni per 17.000 mq, n. 5 autovenure, n. 3 quote societarie, n. 2 diamanti (del valore di 20.000 euro) e n. 65 rapporti finanziari con un saldo attivo per euro 1.150.000. Nel febbraio 2015 il proposto era stato oggetto di un 'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della DDA di Napoli, dal gip del 'Tribunale parrertenopeo, essendo stato ritenuto responsabile di usura; estorsione, abusivo svolgimento di attività bancarie aggravati dal metodo mafioso. In particolare gli esiti delle investigazioni avevano disvelato un’intensa·attività usuraia ed estorsiva perpetrata tra gli anni 2005 e 2009 unitamente a CARFORA Antonio, svolti con la sistematicità ed a livello imprenditoriale; accompagnata da continue richieste vessatorie esercitate dalle persone offese; vittime di gravi e frequenti atti di violenza ed intimidazione, volti al recupero del capitale e degli esosi interessi praticati. Il timore delle gravi ritorsìoni minacciate e le enormi risorse finanziarie richieste, a fronte dei prestiti elargiti, hanno determinato un progressivo aggravarsi della sifuazione economica dei debitori, i quali, seppur inizialmente reticenti, posti di fronte alle evidenze probatorie, hanno ammesso i fatti. Le indagini economico-finanziarie condotte dalla guardi di finanza Sezione Misure di Prevenzione della Procura della Repubblica di Napoli si inqudrano, dunque, in un più ampio contesto investigativo finalizzato all’azione di contrasto all'accumulazìone dei capitali illeciti di soggetti contigui, alle, associazioni camortistiche operanti nei comuni di Marcianise, Maddaloni e nei territori limitrofi. E' opportuno rimarcare che grazie agli sfrumenti normativi della confisca speciale o allargata e di quella per equivalente, è possibile aggredire i patrimoni illeciti e privare gli autori del reato dei mezzi e dei capitali necessari per perpetrare le proprie attività crìmìnali.