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«Senza padrini, padroni e partito: con il bene della città al centro della nostra azione politica». E’ Andrea De Filippo a spiegare la filosofia di Maddaloninelcuore nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina nei locali dell’ex liceo classico Giordano Bruno che segna la discesa in campo del movimento alle prossime amministrative.

«Con oggi apriamo un dialogo con le forze sane della città – ha spiegato – che hanno voglia di condividere con noi un percorso politico per il bene di Maddaloni». In questo ragionamento De Filippo mette in gioco anche la candidatura a sindaco che sottolinea come, non sia detto, tocchi a lui. «Quattro anni fa probabilmente personificammo con gli amici che hanno condiviso con me quell’esperienza troppo il progetto intorno alla mia figura – ha detto – oggi, valuteremo tutti assieme, e con tutti coloro che hanno voglia di lavorare per il bene di Maddaloni quale sia la persona che meglio possa guidare il percorso». Un De Filippo che apre a tutto tondo a partiti e associazioni della città di Maddaloni e ai delusi delle primarie del centrosinistra, seppur fissando rigidi steccati entro cui muoversi. «Non ho mai fatto processi sommari e non è mia intenzione cominciare a farli adesso – ha spiegato De Filippo – al di la di alcuni impresentabili, sia nel centrosinistra che nel centrodestra cittadino ci sono delle parti sane che possono dare il loro contributo per la città purché comprendano la necessità di lavorare al di fuori di schemi precostituiti e senza etichette che nell’ultimo ventennio a Maddaloni hanno fallito». De Filippo sottolinea come il discorso della filiera istituzionale non sia altro che uno specchietto per le allodole tirato fuori in campagna elettorale, ma come, in realtà non abbia mai portato ad alcun risultato. «Dove sono gli onorevoli che hanno garantito il loro sostegno a Maddaloni nel 2013? – si chiede De Filippo – quali risultati hanno portato alla città… Che contributo hanno dato quando Maddaloni è piombata nel baratro? Nessuno. Per far capire l’importanza della filiera istituzionale farò un esempio che vale su tutti: in questi anni, ad un certo punto, il Comune ha pagato 700mila euro di consulenze per l’area Pip che poi è stata bocciata dal governatore Bassolino… Non c’è bisogno di alcuna cabina di regia per intercettare i finanziamenti, servono progetti buoni… Di fronte a progetti di qualità, arrivano sempre i fondi. Non serve la presenza dell’amico per avere finanziamenti. E’ per questo che bisogna ripartire da Maddaloni per guardare al futuro della città con ottimismo. Nella nostra campagna elettorale non verranno onorevoli, consiglieri regionali, perché tanto ci hanno lasciato sempre soli». L’ex consigliere d’opposizione traccia il profilo degli amministratori di cui ha bisogno Maddaloni. «Una delle ragioni per le quali ho perso quattro anni fa è rappresentata dal fatto che contro di me c’era un giovane, una donna, la primavera donna – ha tuonato – Maddaloni aveva bisogno della novità che era un passo avanti rispetto a me. Era tanto avanti che, alla fine, è piombata nel baratro… Io ritengo che oggi si debba creare il giusto mix tra giovani e persone esperte per creare un governo di ottimati che sia pronto ad affrontare da subito la sfida dell’amministrazione della città senza avere bisogno di rodaggio. La grande sfida è quella di costruire una nuova classe dirigente che in futuro possa governare Maddaloni evitando gli scempi dell’ultimo ventennio». Nella sua lectio magistralis di politica, De Filippo lancia strali contro il Pd e le primarie che, a suo dire, non sono lo strumento per poter selezionare il governo della città. «Mi criticano di non aver fatto opposizione, quando poi io non ho votato un atto della giunta De Lucia e ci sono forze come il Pd che, addirittura, hanno votato le linee programmatiche – ha dichiarato – oggi da una parte il Pd si affanno a marcare una distanza da un certo ceto politico e, poi, dall’altro si affanno a rincorrerlo. Alle primarie abbiamo visto come, addirittura due consiglieri eletti con noi e passati in maggioranza dopo appena una mese per la voglia di governare si siano equamente distribuiti tra i due candidati in occasione delle primarie… ». De Filippo ha toccato il tema della questione morale. «In questa città dobbiamo batterci affinché non ci siano più truppe cammellate che vanno a votare – ha detto – e si metta una parola fine al voto di scambio». Tanti i notabili in sala per la conferenza di De Filippo. C’erano l’ex segretario generale della Cgil Michele Colamonici, l’ex consigliere di Rifondazione Cardillo, l’ex consigliere di Fi Luigi Ardò, il consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti Riccardo Stravino. Erano ancora presenti Giuseppe Vigliotta di Alleanza popolare, l’ex dirigente di Alleanza nazionale Nino Di Lillo, l’ex sindaco di Maddaloni Franco D’Angelo, il professore D’Onofrio, il dirigente dell’Udc Sandro Gentile.

 


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